Dow Jones
Il Dow Jones Industrial Average è l’indice della Borsa Statunitense (NYSE) più antico della storia. Si tratta, inoltre, di uno dei due indici price weighted che ancora esistono al mondo, insieme al Nikkei 225. Per decenni il Dow Jones è stato assunto come punti di riferimento per valutare le performance economiche degli Stati Uniti d’America, punto di riferimento per milioni di investitori.
In questa guida vogliamo mostrarti quali sono state le evoluzioni del Dow Jones Industrial Average e per quale motivo esso rappresenta tuttora un investimento degno di nota. Andremo, per questo motivo, a considerare la sua storia, i titoli inseriti nel suo paniere e, soprattutto, quali sono le prospettive future del DOW.
Il DOW continua ad essere scambiato da quasi 150 anni alla Borsa di New York. Tuttavia la longevità non è una garanzia quando si parla di investimenti finanziari online. Ecco perché questa guida ti sarà essenziale quando dovrai valutare l’opportunità di inserire il Dow Jones Industrial Average nel tuo portafogli finanziario.
Per questo motivo alla fine della guida potrai trovare un approfondimento sulla Teoria DOW, ideata da Charles Dow, creatore del Dow Jones. Ti parleremo, inoltre, anche dei migliori modi per investire in indici di Borsa. Prenderemo in considerazione sia le operazioni speculative con i CFD, di cui Trade.com è leader europeo, sia gli investimenti sul lungo termine con broker DMA come eToro e FP Markets.
Queste tre piattaforme di trading online sono regolamentate dalle principali autorità europee (CySEC, CONSOB e FCA) e rispettano le normative dell’ESMA. Per questo motivo risultano essere affidabili e sicure al 100%.
Caratteristiche introduttive all’indice di Borsa Dow Jones:
Nazionalità | Statunitense |
Anno di creazione | 1884 |
Composizione | 30 società con maggiori quotazioni |
Codice | DJI |
Min. 12 mesi | 18.187,30 |
Max. 12 mesi | 29.597,20 |
Come comprare | acquisto reale (DMA) o strumenti derivati (CFD) |
Dove comprare | eToro, FP Markets, Trade.com |
Indice Dow Jones: come investire sul DJI
Adesso che sai qual è il peso e la rilevanza storica del Dow Jones, è arrivato il momento di toccare con mano i fatti pratici. Come investire sul Dow Jones? Esordiamo con il dirti che puoi realizzare due tipi di investimento: uno diretto, sul lungo periodo, l’altro speculativo.
Un esempio?
Come puoi vedere nel grafico tratto dal conto demo di eToro, nel Marzo 2020 l’indice ha perso il 62,99%. Invece dal Gennaio 2017 al Gennaio 2020 il Dow Jones ha registrato una crescita del +45,65%.
Puoi, dunque, facilmente intuire il valore di ciascun investimento:
- Investendo in modalità reale, infatti, compri il titolo e, per questo motivo, punti ai rendimenti positivi. L’economia americana è tra le più floride al mondo, specialmente per quanto riguarda i titoli finanziari. Investendo sul lungo periodo ricavi profitto dalla crescita e maturazione del mercato;
- Speculando sul Dow Jones, invece, vai a trarre vantaggio dalle rapide e violente oscillazioni di mercato. I CFD (Contracts for Difference), infatti, ti permettono di investire sia al rialzo che effettuare vendite allo scoperto.
Investire in Dow Jones in modalità reale: trading DMA
Investire direttamente in Dow Jones comporta fare affidamento alle offerte di broker DMA come eToro o FP Markets.
Cosa significa DMA?
Si tratta dell’acronimo di Direct Market Access. I broker DMA hanno accesso direttamente alle Borse Valori e possono permettere ai propri clienti di acquistare realmente i titoli su cui desiderano investire. In questo modo puoi puntare ai rendimenti sul lungo periodo.
Tenendo conto che l’oscillazione media giornaliera del Dow Jones, la cosiddetta volatilità giornaliera, dal 2019 è di circa 283 punti, questo significa che le operazioni intra-day con le offerte DMA sono poco consigliate.
L’acquisto diretto non comporta la possibilità di sfruttare la leva finanziaria e, per questo motivo, deve essere coperto l’intero prezzo del titolo da acquistare. Sul broker eToro (qui il sito), ad esempio, questo si traduce in un investimento minimo di 2000€.
Si tratta di meno del 10% del punteggio complessivo dell’indice. Per questo motivo una volatilità giornaliera media di 283 punti, se sfruttata al massimo, porterebbe ad un profitto di poco più dell’1% sul tuo investimento.
Se consideri che dal gennaio 2019 al Gennaio 2020, invece, l’oscillazione è stata di oltre 5.400 punti (+23,82%), comprendi perché l’acquisto diretto presenti più vantaggi sul lungo che sul breve periodo.
Trading Dow Jones in CFD
Speculare sugli indici di Borsa è un’operazione ugualmente profittevole se effettuata con i giusti strumenti. eToro, FP Markets e Trade.com, infatti, ti permettono di speculare con i CFD sul Dow Jones, in modo da approfittare delle variazioni di prezzo del titolo sia al rialzo che al ribasso.
I CFD sono strumenti derivati molto flessibili: è possibile impiegarli per aprire posizioni anche su periodi brevissimi, per operazioni della durata di pochi minuti.
Impiegando la leva finanziaria, inoltre, significa che potrai investire meno capitale su ciascuna singola operazione (nel caso di eToro, è possibile aprire una posizione su CFD Dow Jones con circa 200€).
Investire con i CFD comporta concentrare i propri investimenti in periodi ristretti e puntando alle oscillazioni violente. Così facendo potrai sia puntare al rialzo dei prezzi sia al ribasso, cioè vendere allo scoperto Dow Jones.
Sono da evitare, invece, tutti quelle fasi di trend laterale.
Se la volatilità è bassa lo sono anche i profitti. Ecco perché diventa importante non tanto valutare i fondamentali del titolo quanto, piuttosto, tutti quei valori che indicano un periodo a volatilità maggiore.
Vedremo meglio questo punto nel paragrafo dedicato all’analisi tecnica su Dow Jones. Ti basti sapere, per ora, che per investire sui CFD ti servono piattaforme con indicatori di qualità.
Nel prossimo paragrafo vedremo con precisione quali sono le migliori.
Dove investire in Dow Jones: migliori piattaforme consigliate
Per investire sul Dow Jones con le due modalità a cui abbiamo accennato pocanzi ti serviranno piattaforme di trading valide, sicure e affidabili. Per questo motivo a seguire ti descriveremo le offerte dei broker che ti consigliamo per operare sull’indice americano.
Si tratta di broker che posseggono una regolare licenza CySEC e FCA. Inoltre sono riconosciute dall’autorità di vigilanza finanziaria italiana, la CONSOB.
Aprire un conto di trading con uno di questi broker ti permetterà di sfruttare numerose offerte gratuite per apprendere a fare trading online nel migliore dei modi.
Vediamo, dunque, quali sono le piattaforme che ti consigliamo per operare sul Dow Jones:
eToro
eToro (visita il sito ufficiale) è il leader mondiale nel Social e nel Copy Trading.
Questo broker non presenta solo caratteristiche di DMA (Direct Market Access), permettendo ai suoi clienti di comprare titoli reali, ma è anche un Market Maker, ovvero una piattaforma che presenta una vasta scelta di strumenti derivati adatti alla speculazione.
Registrandoti su eToro (clicca qui) potrai sfruttare gli strumenti di Social Trading e Copy Trading:
- Il Social Trading di eToro ti permette di condividere opinioni, informazioni, dubbi e previsioni di Borsa con gli oltre 10 milioni di utenti attivi sulla piattaforma. Si tratta di un’ottima offerta soprattutto per i principianti che, in questo modo, possono immergersi direttamente nei mercati finanziari attraverso le esperienze altrui;
- Il Copy Trading di eToro, invece, ti permetterà di copiare le operazioni dei professionisti attivi sulla piattaforma. In questo modo potrai fare trading automatico sfruttando le tecniche e le strategie degli esperti..
Aprire un conto su eToro richiede un deposito minimo di 200€ e ti da libero accesso a tutti i titoli disponibili sulla piattaforma. Nota importante sul trading con eToro: eToro permette di investire sulla sua piattaforma sia in modalità di acquisto diretto sul mercato (Trading DMA) che in CFD.
Leggi la recensione sul broker: eToro recensione
FP Markets
FP Markets (visita il sito ufficiale) è anch’esso un broker DMA e allo stesso tempo Market Maker. Sebbene anche FP Markets preveda un’offerta di Mirror Trading, il suo principale vantaggio è quello di metterti a disposizione ben 3 diverse piattaforme di investimento:
- MetaTrader 4/5, entrambi considerati i migliori supporti al trading. Le due piattaforme differiscono per i diversi approcci ai titoli finanziari ma risultano equivalenti per quanto riguarda, invece, i titoli e le condizioni di investimento;
- IRESS Platform, piattaforma di nuova generazione che permette di fare trading con elevata velocità di esecuzione degli ordini e presenta un’interfaccia completa e intuitiva;
Aprendo un conto di trading reale o un conto demo su FP markets (clicca qui) puoi scegliere la piattaforma che più desideri. Il broker, inoltre, ti mette a disposizione un servizio di segnali di trading gratuiti per valutare al meglio le operazioni speculative con i CFD. I segnali di trading, infatti, ti comunicano quali sono le migliori opportunità presenti sul mercato, i punti di ingresso e i livelli per la gestione del rischio.
Il calendario economico, invece, è utile per pianificare strategie più sul lungo termine, avvisandoti circa gli eventi significativi che il titolo in questione dovrà affrontare nel corso dell’anno. Entrambe le offerte sono gratuite per tutti i clienti di FP Markets. Cliccando qui potrai accedere direttamente alla formula di registrazione e iscriverti.
Nota importante sul trading con FP Markets: Anche FP Markets è un broker che utilizziamo per le nostre analisi ed investimenti finanziari in quanto ci permette di poter fare trading sia in modalità DMA che in CFD.
Leggi la recensione sul broker: FP Markets recensione
Trade.com
Trade.com (visita il sito ufficiale) è uno dei migliori broker per il trading CFD al mondo. Si tratta di un broker Market Maker dalle eccellenti condizioni di trading, con un’offerta formativa senza eguali. I clienti che si registrano su Trade.com, infatti, possono contare su video-lezioni, corsi completi, manuali di trading e webinar periodici. Tutto completamente gratuito.
Speculare, si sa, è un’operazione più rischiosa degli investimenti sul lungo termine ed è per questo motivo che Trade.com risulta essere la scelta migliore che tu possa fare. Cliccando qui potrai, infatti, aprire sia un conto demo che uno reale. Dopo la registrazione avrai accesso ai materiali formativi e potrai iniziare ad apprendere le tecniche e le strategie di trading più famose.
Il conto demo ti servirà a sperimentare direttamente sul campo senza rischiare soldi reali: si tratta, infatti, di una simulazione di investimento della miglior qualità, con la quale padroneggiare gli aspetti più tecnici e complessi degli investimenti online.
Con Trade.com, inoltre, potrai investire sulla MetaTrader4 e usare i tanti Expert Advisor presenti nel MQ Market, in modo da fare trading automatico sui CFD Dow Jones. Clicca qui per l’offerta completa. Una nota importante: anche Trade.com permette di fare trading in CFD che nella modalità DMA.
Leggi la recensione sul broker: Trade.com recensione
Dow Jones: analisi completa del titolo
Adesso che sai quali sono i broker con cui ti consigliamo di approcciare gli investimenti sul Dow Jones, possiamo andare dritti al punto e proporti un’analisi completa del titolo. Se la tua domanda è: “come fare per investire in Dow Jones?“, nei prossimi paragrafi troverai tutte le risposte che ti servono.
Un’analisi completa del titolo deve prendere in considerazione non soltanto quelli che sono i fondamentali, ovvero quei fattori che permettono di valutarne le prospettive di crescita sul lungo termine.
Di fatto è essenziale anche considerare gli studi dell’andamento delle quotazioni del titolo nel breve periodo, in modo da riuscire a comprendere quando conviene operare sul lungo termine e quando, invece, si presenta la miglior occasione per speculare.
Se vuoi diventare un bravo investitore devi prendere in considerazione entrambi questi fattori!
Analisi fondamentale Dow Jones
Per investire sul Dow Jones è necessario fare non poche considerazioni. Come hai avuto modo di vedere quando ti abbiamo elencato la composizione del Dow Jones Composite Average e dei suoi sotto-indici, solo uno si presta realmente alle operazioni degli investitori europei. Ovviamente si tratta del Dow Jones Industrial Average, o DJIA.
Il Dow Jones, infatti, raccoglie indici che, per quanto datati, continuano ad essere scambiati con volumi discreti. Su base trimestrale, infatti, i volumi di trading sul Dow Jones sono di circa 400 milioni di dollari, paragonabili a quelli del FTSE MIB.
La differenza con l’S&P 500 è più che palese: l’indice della Standard&Poors, infatti, vanta sullo stesso periodo una media dieci volte superiore (oltre i 4 miliardi di dollari).
Questo perché?
Come avrai notato dando un’occhiata alle società presenti nel DOW Jones Transportation Average e nell’Utility Average, questo mercato ha una forte propensione regionale. Le società ad impatto globale sono tutte racchiuse nel Dow Jones Industrial Average, il solo sotto-indice di reale valore per investitori non statunitensi.
Quando i notiziari comunicano le evoluzioni giornaliere dei mercati, oltre al NASDAQ viene preso in considerazione il DJIA. Ecco perché ci concentreremo esclusivamente su questo.
Dow Jones: Quotazione e dati storici
La quotazione del Dow Jones ha avuto un’evoluzione significativa solo a partire dagli inizi degli anni ’80. In particolar modo dal 1982, quando l’indice riuscì a chiudere con una quotazione a 4 cifre, in rialzo del 19,6% rispetto all’anno precedente.
Prima del 1982 il Dow Jones Industrial aveva toccato un simile massimo in più occasioni, ma la crisi energetica del 1973 ne aveva profondamente rallentato la crescita. Trattandosi di un indice che comprende i titoli di società attive per lo più nel settore industriale, il Dow Jones è suscettibile alle variazioni del mercato delle materie prime (specialmente del petrolio) e a quello energetico.
La creazione della “bolla tecnologica” tra gli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio portò il Dow Jones a superare i 10.000 punti. Con l’eplosione della bolla, nel 2001, l’indice accusò un rallentamento del -16,76%.
Un altro smacco arrivò con la crisi del 2009, che lo portò ad un crollo di oltre -40,84%. La ripresa, tuttavia, è stata fulminea e ha permesso all’indice di riaffermarsi come un solido investimento: a distanza di 11 anni, infatti, la crescita è stata di oltre il +386%.
Negli ultimi anni le quotazioni hanno come obiettivo il raggiungimento della quota di 30.000 punti. Un obiettivo che, prima del crash di Marzo 2020, era inseguito a gonfie vele, con il +25,08% del 2017 e +22,34% del 2019.
Il crollo causato dal Coronavirus ha rallentato questo obiettivo ma il traguardo rimane sempre più vicino.
Dow Jones: composizione e sotto-indici
Charles Dow e Edward Davis Jones non inventarono solo il Dow Jones. Nel 1889 Charles Dow fondò il Wall Street Journal, la rivista finanziaria più letta al mondo. Entrambe costituirono la Dow Jones & Company Inc., che gestiva tanto gli indici Dow Jones che la rivista. Nel 2007 la News Corp acquisì la Dow Jones & Company per 5 miliardi di dollari, la stessa News Corp entrata nella joint venture con S&P Global e CME Group.
Attualmente il principale indice è il Dow Jones Composite Average, che comprende un paniere di 65 titoli azionari, classificati in base al prezzo di ciascuno.
Nonostante si tratti dell’indice principale, il Composite Average non è certamente il più famoso né tantomeno il più scambiato. Per questo motivo se senti parlare semplicemente di “Dow Jones” devi pensare all’Industrial Average. Tuttavia per comprendere bene le caratteristiche del titolo è indispensabile prendere in considerazione tutti i sotto indici. Il Dow Jones Composite Average, dunque, si suddivide in 3 principali sotto-indici:
Dow Jones Industrial Average (30 titoli):
- 3M Company
- American Express;
- Amgen;
- Apple Inc.;
- Boeing;
- Caterpillar Inc.;
- Chevron Corporation;
- Cisco Systems;
- Coca Cola Company;
- Dow Inc.;
- Goldman Sachs;
- Home Depot;
- Honeywell;
- IBM;
- Intel;
- Johnson & Johnson;
- JP Morgan Chase;
- McDonald’s;
- Merck & Co.;
- Microsoft;
- Nike;
- Procter & Gamble;
- Salesforce;
- Travelers Companies;
- UnitedHealth Group;
- Verizon;
- Visa Inc.;
- Walgreens Boots Alliance;
- Walmart;
- Walt Disney Company;
Dow Jones Transportation Average (20 titoli):
- Alaska Air group;
- American Airlines group;
- Avis Budget Group;
- C.H. Robinson Worldwide;
- CSX Group;
- Delta Air Lines;
- Expeditors International;
- FedEx Corporation;
- JB Hunt Transport Services;
- JetBlue Airways Corp;
- Kansas City Southern;
- Kirby Corp.;
- Landstar System;
- Matson;
- Norfolk Southern;
- Ryder System;
- Southwest Airlines;
- Union Pacific;
- United Airlines Holdings;
- United Parcel Service;
Dow Jones utility Average (15 titoli):
- AES Corporation;
- American Electric Power;
- American Water Works Company;
- CenterPoint Energy;
- Consolidated Edison;
- Dominion Energy;
- Duke Energy Corp.;
- Edison International;
- Exelon Corp;
- FirstEnergy Corp;
- NextEra Energy;
- NiSource;
- Public Service Enterprise Group;
- Sempra Energy;
- Southern Company;
Come si calcola il Dow Jones
Il Dow Jones e i suoi principali sotto indici vengono calcolati, come ogni indice price weighted, sulla base del prezzo di ciascun titolo incluso nel paniere.
La somma dei prezzi, inoltre, viene divisa per un coefficiente variabile il cui scopo è quello di tener conto delle variazioni dovute a eventi come gli stock split. In questo modo ci si assicura che il valore del Dow Jones non venga alterato dalle decisioni delle aziende di aumentare la quantità di azioni messe in circolazione.
Nel 2020 tale coefficiente aveva un valore approssimativo di 0.152 ma esso viene ricalcolato ogni anno sulla base delle evoluzioni di mercato. Le variazioni vengono pubblicate periodicamente sul sito di S&P Down Jones Indices.
Sapere come viene calcolato il valore complessivo del Dow Jones è particolarmente importante in quanto, trattandosi di un indice price weighted, risulta essere di gran lunga più suscettibili ai movimenti repentini di mercato rispetto a incidi value weighted come il S&P 500.
Inoltre il Dow Jones non è calcolato impiegando la media aritmetica ponderata. Come ti abbiamo detto si tratta semplicemente della somma dei prezzi dei titoli che contiene nel paniere, diviso il coefficiente.
Il calcolo, in particolar modo, viene effettuato dalla redazione del Wall Street Journal che si occupa della gestione dell’indice e delle eventuali modifiche del paniere.
Sotto questo punto di vista il Dow Jones mostra non poco il peso degli anni.
Principali Market Mover del Dow Jones
In base alla composizione e al calcolo del valore del Dow Jones, appare chiaro che i fattori da prendere in considerazione per prevederne le evoluzioni sono diversi rispetto a quelli degli indici più moderni.
I Market Movers del DJI, ovvero quei fattori che ne influenzano la quotazione, sono molto più diretti e prendono per lo più in considerazione elementi che influiscono sulle quotazioni delle azioni delle società piuttosto che la loro effettiva crescita. La crescita della società, infatti, è solo una tra le tante cause potenziali dell’aumento o ribasso del prezzo delle sue azioni.
Prendiamo in considerazione, dunque, i principali Market Movers del Dow Jones:
- Politica americana e internazionale: trattandosi di un indice di Wall Street, la politica americana ha il potere di influenzare l’affidabilità del mercato e delle singole società inserite nell’indice. I contrasti tra le aziende e il Governo, ad esempio, abbassano l’affidabilità e influenzano negativamente il prezzo dei titoli. Con essi anche il valore del Dow Jones;
- Inflazione del dollaro: i prezzi delle azioni tengono anche conto di questo importante fattore. Una maggiore inflazione, di fatto, si associa ad un generale aumento dei prezzi. L’inflazione americana è in crescita dagli anni ’70 e con essa anche il Dow Jones;
- Dividendi: come vedrai nel prossimo paragrafo, alcune società tra quelle inserite nel paniere del Dow Jones sono solite rilasciare costantemente i dividendi. Questo da un lato le rende appetibili agli investitori e dall’altro ne rallenta significativamente la crescita del prezzo: il Dow Jones performa male in occasione della loro distribuzione;
Dow Jones Industrial Average: la Dogs of the DOW
Il Dow Jones Industrial Average è un indice estremamente utile per chi ha intenzione di realizzare investimenti sul lungo periodo. Trattandosi di un indice storico, infatti, è allo stesso tempo uno dei titoli più studiati dagli analisti e oggetto di numerose strategie di investimento. Tra queste una menzione particolare va alla Dogs of the DOW di Michael B. O’Higgins.
Creata nel 1991, questa strategia prende in considerazione le società blue-chip presenti nel Dow Jones. Devi sapere che si definisce blue-chip una società che risulta essere affidabile sia per quanto riguarda i risultati aziendali sia per l’attenzione rivolta agli investitori.
Una società blue-chip, ad esempio, solitamente distribuisce costantemente i dividendi e riesce a reagire bene anche ai periodi di congiuntura negativa dei mercati.
Ebbene, la strategia dei Dog of the DOW si basa su osservazioni e studi delle società blue-chip che compongono il Dow Jones. O’Higgins scoprì che queste tendevano, sul lungo periodo, a performare meglio sia dell’indice che del mercato americano stesso.
La motivazione per cui sono state battezzate dogs deriva dal fatto che all’interno della quotazione dell’indice stesso le blue-chip svolgono una funzione di rallentamento. Il rilascio costante dei dividendi, infatti, causa ribassi del prezzo delle azioni.
Questo, essendo il Dow Jones un price weighted, porta a performance negative di tutto l’indice.
La strategia è semplice: all’inizio di ogni anno si devono selezionare, tra il paniere del Dow Jones Industrial Average, i 10 titoli con il più alto rapporto dividendo-prezzo. Nel grafico tratto dal conto demo di eToro (clicca qui per aprirne uno) puoi vedere un semplice esempio:
Paragonando le performance del Dow Jones Industrial Average con quelle della Pfizer (rapporto dividendo-prezzo del 3.88% circa), puoi vedere come la società mostri risultati decisamente migliori.
Analisi tecnica Dow Jones
Le operazioni speculative sul breve e medio periodo sul Dow Jones devono essere supportate da una buona analisi tecnica. Per riuscire a realizzare valide previsioni su un indice di Borsa, infatti, non puoi affidarti all’analisi fondamentale.
Si tratta pur sempre di un titolo finanziario che tende a crescere lentamente: le informazioni circa l’interesse di mercato, le variazioni di volume e il rilascio dei dividendi sono troppo poco precise per permettere investimenti mirati sul breve termine. Armati, dunque, di pazienza e fai affidamento al materiale formativo gratuito di Trade.com per padroneggiare a pieno gli indicatori di trading e l’analisi tecnica.
A seguire vogliamo fornirti un esempio concreto di analisi tecnica sul Dow Jones facendo riferimento al grafico del conto demo di eToro:
Trattandosi di un titolo storico, la composizione del Dow Jones favorisce un approccio più tradizionale allo studio e all’analisi. In particolar modo nell’esempio abbiamo preso in considerazione lo Stochastic Momentum Index, ma puoi anche far riferimento ad indicatori più tradizionali come lo Zig Zag o i Ritracciamenti di Fibonacci.
Come puoi vedere, lo Stochastic Momentum Index ti permette di individuare sia i trend dominanti sia i singoli movimenti correttivi. Sta a te decidere di volta in volta se concludere l’investimento al primo cenno di correzione o se puntare a operazioni della durata maggiore (2 giorni nel grafico).
Strategia sul lungo periodo: la Teoria DOW
Oltre alla Dogs of the Dow, vi è un’altra strategia particolarmente utile per investire sul Dow Jones Industrial Average.
Questa strategia si basa sulla teoria che Charles Dow maturò nel corso di annuali osservazioni del mercato e delle performance del suo indice e che pubblicò sul Wall Street Journal.
Applicare questa strategia significa realizzare sul Dow Jones un’analisi che tenga presente tutti i punti elencati da Charles Dow. Non prendere in considerazione le singole società che compongono l’indice ma alcuni valori cardini che ne indicano l’interesse di mercato e la direzione degli investimenti.
In particolar modo per applicare la Teoria DOW al Dow Jones dovrai monitorare i volumi e il trend dell’indice.
Per questo puoi affidarti sia al Social Trading di eToro sia alle offerte di FP Markets (clicca qui).
La Teoria DOW si articola in 6 leggi:
1. Prima legge: i mercati hanno tre movimenti
Charles Dow si rese conto che il mercato si sviluppava periodicamente secondo tre movimenti:
- Movimento primario o principale, che può essere sia rialzista (bullish in termini tecnici) o ribassista (bearish);
- Oscillazione media, basato sui Ritracciamenti di Fibonacci e individua oscillazioni comprese tra il 33% e il 66% rispetto all’ultimo movimento;
- Oscillazione corta, ovvero un movimento correttivo di media durata;
2. Seconda legge: i trend hanno tre fasi
Ai tre movimenti si associano anche tre diverse fasi per ogni trend:
- Fase di accumulazione. In questa fase il prezzo non cresce di molto in quanto la domanda di azioni è minore rispetto al numero di azioni rilasciate dal mercato;
- Fase di assorbimento. In questa fase si assiste ad una speculazione particolarmente forte;
- Fase di distribuzione, fase in cui gli investitori iniziano ad immettere le proprie partecipazioni sul mercato;
3. Terza legge: il mercato sconta ogni informazione
Il mercato reagisce direttamente agli stimoli esterni, siano essi avvenimenti, decisioni politiche o cataclismi, coerentemente a quanto affermato dalla efficient-market hypothesis (EMH).
Grazie al calendario economico di FP Markets (registrati per riceverlo) ti sarà più semplice monitorare gli eventi significativi previsti per il Dow Jones nel corso di ogni anno.
4. Quarta legge: le medie di mercato si confermano a vicenda
Detto altrimenti, gli indici sono tanto più utili ad identificare lo stato di salute di un mercato quanto più essi riescono a riproporre fedelmente l’interesse medio per quel mercato. Si tratta di una legge che oggi presenta non poche criticità, specialmente se applicata al Dow Jones, ma che risulta essere utile in quanto vi sono non pochi investitori che inconsciamente vi si attengono.
5. Quinta legge: i trends sono confermati dai volumi
Charles Dow credeva che i movimenti di prezzi fossero in relazione stretta con le variazioni dei volumi.
In particolare aveva ipotizzato che se i mutamenti dei prezzi erano accompagnati da grossi volumi, allora quello era chiaro indice che il trend corrente fosse quello dominante e che gli investitori si sarebbero dovuti attendere una sua prosecuzione e un suo sviluppo fintantoché il livello dei volumi si fosse mantenuto costante.
6. Sesta legge: i trends persistono fintantoché non sopraggiungono segnali che ne indicano la fine
Charles Dow era un fervido sostenitore dell’analisi basata sulle tendenze di mercato. A meno che non vi fossero chiari segnali della fine di un trend, rintracciabili sulla base delle leggi precedenti, la tendenza dei prezzi di un titolo si sarebbe mantenuta costante nel complesso a prescindere dalle momentanee oscillazioni correttive.
Per chi investe in indici sul lungo periodo questa legge è preziosissima: fintantoché i volumi su un titolo si mantengono in crescita e l’interesse permane, la quotazione non potrà fare altro che crescere.
La storia del Dow Jones: cos’è e qual’è la sua origine?
Il Dow Jones vide la luce nel 1884 per mano di Charles Dow, giornalista dotato di un incredibile intuito per gli affari. Insieme al suo collega Edward Davis Jones, un rinomato statistico, crearono un paniere di titoli azionari che comprendeva 9 società ferroviarie e 2 compagnie industriali.
Ricordiamo che all’epoca il settore ferroviario americano era in rapidissima espansione, anche grazie al nuovo sistema di creazione delle società per azioni.
Per favorire la costruzione dell’immensa rete di infrastrutture su binari statunitense, infatti, si erano venuti a creare unioni di investitori che immettevano i propri capitali per creare singole società ferroviarie. Queste venivano poi ulteriormente finanziate dalla vendita di azioni.
Con le ferrovie si aprì la storia dei grandi trust americani, dato che la maggior parte di queste società era, di fatto, controllata dagli stessi individui. Non a caso in quegli anni nacquero la North American Company (1890), la United States Leather Company (1893), la Standard Oil (1870) e tante altre.
Il Dow Jones è stato testimone di questa evoluzione. In un certo qual senso si può dire che i moderni mercati finanziari sono nati proprio con il primo indice di Borsa di Charles Dow e Edward Davis Jones.
Dow Jones: dal Transportation Average all’Industrial Average
Agli inizi il Dow Jones fu battezzato “Dow Jones Transportation Average” proprio per il fatto che 9 società su 11 erano compagnie ferroviarie. Per la fine dell’anno il nuovo indice contava ben 14 società.
Tuttavia nel 1896 il settore ferroviario conobbe il suo primo arresto e le società comprese nell’indice iniziarono ad essere sempre meno. Nel frattempo le esperienze di Dow e Jones sui mercati finanziari si erano arricchite di numerosi dati e considerazioni.
Per questo motivo si decise di formare un secondo indice, più completo e comprensivo di titoli appartenenti a più settori finanziari. Nel 1896 fu creato il Dow Jones Industrial Average. Da allora l’indice ha fedelmente registrato tutte le evoluzioni, le crisi e i boom economici americani.
La storia del Dow Jones ha subito una rilevante svolta nel 2012, con la joint venture tra il CME Group, News Corp e Standard&Poors Global. La joint venture così creata ha di fatto unificato sotto un’unica direzione oltre 130.000 indici. Tra questi vi sono il Dow Jones e lo S&P 500, l’indice di riferimento per gli investitori in tutto il mondo.
In che modo queste informazioni possono esserti utili per investire sul Dow Jones?
Ebbene, non è un caso se l’indice più seguito al mondo e l’indice più vecchio della storia sono uniti in un’unica joint venture. Sapere di questa correlazione, infatti, ti permetterà di chiarire alcune caratteristiche del Dow Jones e, soprattutto, di comprendere il reale valore delle informazioni che esso ti permette di ricavare.
L’S&P 500, di fatto, raccoglie al suo interno tutte le società inserite nel paniere del Dow Jones, ma l’indice non è stato inserito come sotto-indice dell’S&P500 per alcuni validi.
Come vedrai in seguito, il Dow Jones si è sviluppato nel corso degli anni come indice a se stante, oggetto di numerose teorie e strategie di investimento ad hoc.
Grafico con quotazione in tempo reale del Dow Jones Industrial Average
Ecco un grafico in tempo reale delle quotazioni del Dow Jones.
[GRAFICO DEL DOW JONES CON QUOTAZIONE PREZZO IN TEMPO REALE]
Puoi investire reagendo tempestivamente alle opportunità che ti si presentano sia affidandoti alle offerte DMA di eToro e FP Markets sia con i CFD di Trade.com.
Prospettive future Dow Jones
A questo punto hai compreso che il Dow Jones è un titolo sul quale sono possibili molteplici e diversi approcci. Ognuno di questi si posa su una forte base teorica e permette di trarre vantaggio da aspetti diversi dall’indice più antico del mondo.
Tuttavia conviene investire nel Dow Jones nel 2020 e 2021? Quali sono le prospettive future dell’indice?
Prendiamo in esame il comportamento dopo la crisi di Marzo 2020. Il Coronavirus ha, infatti, causato uno dei crash più violenti della storia e il Dow Jones ne ha risentito particolarmente.
Trattandosi di un indice price weighted che non si affida ad una media aritmetica ponderata ma al semplice prezzo delle azioni contenute nel suo paniere, il Dow Jones è molto vulnerabile a eventi del genere.
Non a caso in una settimana circa l’indice è sceso del -62,99%! Ciò che maggiormente interessa gli investitori, tuttavia, è esattamente cosa è successo dopo: il Dow Jones Industrial Average si è ripreso in poco tempo e a Settembre 2020 sono stati nuovamente toccati i massimi precedenti al crash.
I volumi sono anch’essi in crescita mentre gli indicatori di rischio sono tornati a livelli normali: non appena la crisi finanziaria, infatti, è stata risolta e il mercato ha continuato il suo normale corso, l’indice è tornato oggetto di forte interesse.
Un interesse mai scemato in realtà: proprio durante le settimane più buie di Marzo 2020, infatti, si è avuto un picco di volumi di scambio sul Dow Jones. In particolar modo:
- Settimane intermedie, gli investitori hanno ridotto la propria esposizione e i volumi di scambio hanno superato rispettivamente i 2 miliardi (prima settimana) e 3 miliardi (seconda settimana);
- La settimana finale di Marzo, invece, non appena il Dow Jones ha dato cenni di ripresa, le esposizioni degli investitori sull’indice sono nuovamente aumentate: i volumi hanno superato i 3,68 miliardi di dollari;
Da allora l’indice è stato in piena ripresa.
Target price Dow Jones
Il target price, o prezzo obiettivo, è un dato rilevante da prendere in considerazione per investire sul Dow Jones. Si tratta di fatto di un valore soggettivo. Ogni trader, infatti, sulla base delle proprie previsioni può fissare un diverso target price del Dow Jones.
Per ricavare un buon target price su questo indice dovrai commistionare i risultati dell’analisi tecnica con quella fondamentale, in modo da riuscire a prevedere indicativamente quali saranno i movimenti futuri del titolo.
A seguire vogliamo proporti il nostro target price sul Dow Jones e ti spiegheremo come ricavarlo autonomamente. Ci teniamo a precisare che i risultati della nostra analisi non devono essere necessariamente presi in considerazione.
Per quanto le nostre previsioni si basano su varie variabili, il target price è un valore che si aggiorna costantemente in base ai risultati del Dow Jones stesso. In base alle operazioni che hai in mente di realizzare, puoi individuare tre diversi target price:
- Breve perido: si tratta del prezzo obiettivo per l’intra-day. Non ha senso che ti riportiamo qui i risultati delle analisi svolte mentre scriviamo questo articolo. Ti basti sapere che per ricavare questi valori ti serviranno indicatori di trading che permettono di ricavare i livelli di Supporto e Resistenza. Un buon target price sul breve periodo prende in considerazione questi dati;
- Medio periodo: il target price sul medio periodo sul Dow Jones solitamente viene realizzato su base semestrale. Sulla base di quanto detto, si procede sia considerando i livelli di Supporto e Resistenza sia, invece, l’analisi fondamentale;
- Lungo periodo: il target price sul lungo periodo si basa quasi esclusivamente sull’analisi fondamentale. Per il Dow Jones questo significa considerare le potenzialità delle aziende comprese nel suo paniere e valutare i target price di ognuna, ricavando un valore indicativo calcolando l’equivalente valore dell’indice;
A seguire una tabella con i target price indicativi del Dow Jones per il medio e lungo periodo:
periodo/valori | Massimo | Medio | Minimo |
target price medio periodo | 29.550 | 28.200 | 27.850 |
target price lungo periodo | 30.350 | 29.850 | 29.500 |
Sul Social Trading di eToro potrai chiedere stesso agli utenti quali target price fissano sul titolo e confrontarti con loro. Più dati e opinioni raccogli e più potrai ricavare dei valori precisi di volta in volta.
Previsioni Dow jones 2021/2022
Per quanto riguarda, invece, le previsioni future sul Dow Jones? Quale sviluppi avrà il DJI nel 2021/2022?
Ebbene, ti consigliamo a questo punto di risalire al paragrafo in cui ti abbiamo parlato della composizione dell’indice. Osserva bene le società che compongono il Dow Jones Industrial Average.
Sai cosa le accomuna?
Sono tutte leader di settore: Walt Disney, Walmart, Coca Cola, McDonald’s, J.P. Morgan Chase, Apple, etc. Queste società possono vantare una posizione di mercato privilegiata, un marchio affermato e una clientela globale.
Anche volendo investire su ciascuna di esse separatamente, senza affidarti al Dow Jones, realizzeresti comunque investimenti molto interessanti.
Il calcolo immediato che sta alla base del paniere del Dow Jones semplifica di molto il ragionamento necessario a ottenere previsioni sul suo andamento futuro: se le azioni salgono, sale anche il Dow Jones!
Nel 2021/2022 le azioni contenute nel paniere del DJI aumenteranno il proprio valore? Ebbene, questo è un evento che sfiora la certezza: in quanto leader di settore, esse hanno il vantaggio di trainare il mercato a cui fanno riferimento.
Apple, ad esempio, è leader nel proprio settore: costituisce il termine di paragone ultimo per tutte le aziende che operano nello stesso mercato. La crescita del settore dei dispositivi tecnologici è legata all’Apple e viceversa. Il Dow Jones, monitorando le evoluzioni dei leader di settore, continuerà a crescere fintantoché lo faranno loro.
Investire in Dow Jones conviene?
Investire sul Dow Jones conviene. Non vi sono dubbi su questo. Trattandosi di un indice di Borsa, infatti, ti permette di inserire nel tuo portafogli un titolo altamente diversificato, a rischio contenuto e con rendimenti annuali complessivamente positivi.
Conviene investire sul lungo periodo. Conviene anche speculare con i CFD, a patto che tu riesca a padroneggiare l’analisi tecnica. Per far questo ti consigliamo nuovamente l’offerta formativa completa di Trade.com (clicca qui).
Se disponi di un capitale di partenza ridotto, il nostro consiglio è quello di partire con gli investimenti con i CFD Dow Jones. Applicando la leva finanziaria, infatti, potrai impegnare poco capitale per ciascuna operazione.
Se, invece, puoi disporre di almeno 2000€, allora puoi considerare la possibilità di investire direttamente sul Dow Jones: ti ricordiamo, infatti, che la cifra minima da impegnare per l’offerta DMA di eToro a Zero commissioni sul Dow Jones è di 2000€. In questo modo potrai sfruttare tutto il potenziale di crescita del titolo per il 2021/2022.
Recensioni autorevoli sul Dow Jones: esperienze degli investitori
Prima di lanciarsi in un investimento è sempre raccomandabile prendere in considerazione anche le recensioni e le esperienze di chi è da tempo attivo su quel titolo.
Nel caso particolare del Dow Jones questo è oltremodo utile: si tratta, infatti, di un indice più che centenario. Il Dow Jones Industrial Average ha visto crescere l’economia moderna, tra rivoluzioni industriali, guerre e innovazioni tecnologiche.
A seguire ti proponiamo una celeberrima citazione di John Guare:
Per quanto riguarda, invece, le recensioni dei traders, il nostro consiglio è quello di affidarti al Social & CopyTrader di eToro. Grazie alla commistione tra investimenti finanziari e meccanismo social di condivisione delle informazioni, infatti, potrai accedere a tutte le news feed del titolo rilasciate stesso dagli utenti e dagli investitori.
Non si tratta solo di domande e dubbi circa gli investimenti, ma anche di previsioni di Borsa in tempo reale.
Un ottimo sistema, questo, per mantenerti costantemente aggiornato e interpellare i diretti interessati. Ti sconsigliamo di affidarti ai forum di investimenti sul Dow Jones in quanto spesso non riescono a fornirti risposte di qualità in tempi utili.
Leggi anche: Cos’è il CopyTrader
Dow Jones: opinioni e considerazioni finali
In conclusione, il Dow Jones è un titolo estremamente interessante.
Non è solo una nostra opinione: tutti i maggiori investitori al mondo interessati al mercato americano hanno inserito il DJI nel proprio portafogli.
Sebbene come indice non riesca più a tener conto dello sviluppo industriale americano nel suo insieme, risulta essere comunque un ottimo titolo finanziario. Il calcolo e la composizione sono rimaste quelle di fine Ottocento. Per questo motivo l’S&P500 risulta essere un indice decisamente più affidabile.
Tuttavia, allo stesso tempo, la longevità del Dow Jones ha permesso la nascita di numerose strategie e approcci innovativi, che ti permetteranno non solo di diversificare ancor di più il tuo portafogli, ma anche di sfruttare in modo alternativo le operazioni di investimento e quelle speculative.
Il miglior modo per iniziare è senza ombra di dubbio quello di rivolgersi a piattaforme ottimizzate per il mercato europeo e che rispettano le regolamentazioni varate dall’ESMA.
Le migliori, come ti abbiamo mostrato, sono FP Markets, eToro e Trade.com. La possibilità di sfruttare offerte vantaggiose sui CFD o di accedere ai servizi DMA è indispensabile per operare sull’indice di Borsa più antico del mondo. Ti ricordiamo, infine, che anche con i nostri consigli e con le analisi che ti abbiamo proposto, il trading online rimane comunque un settore rischioso.
Dow Jones FAQ: domande e risposte comuni
A seguire ti proponiamo alcune delle domande più diffuse sull’indice Dow Jones Industrial Average rivolteci dai lettori:
Sotto il nome Dow Jones sono racchiusi numerosi indici e sotto-indici. Il più famoso e più scambiato dagli investitori di tutto il mondo è il Dow Jones Industrial Average. Gli altri per lo più sono composti di panieri di titoli prevalentemente regionali, che fanno riferimento al mercato statunitense.
Per investire sul Dow Jones oggi si hanno a disposizione due offerte principali. Quella propria dei broker DMA che permette di comprare direttamente il titolo, entrandone in possesso. Questa modalità operativa è seguita dagli investitori. Altrimenti si può far riferimento alle offerte sui CFD Dow Jones, strumenti derivati che permettono di speculare sul titolo sia al rialzo che al ribasso.
Esistono diverse tecniche e strategie operative. Il Dow Jones è l’indice più antico e nel corso degli anni è stato studiato da numerosi specialisti. Per questo motivo avrai a disposizione molteplici strategie, come quella dei Dogs of the DOW, o quella che si basa sulla Teoria di Dow. Si può anche operare affidandosi semplicemente all’analisi tecnica o a quella fondamentale.
Assolutamente si! Si tratta di uno dei principali indici quotati a Wall Street che, sebbene non sia un valido indicatori e della salute economica americana, comunque presenta rendimenti annui positivi e tassi di rischio contenuti. In generale investire sugli indici di Borsa famosi e affermati conviene sempre, specialmente se si è in cerca di un titolo per diversificare il proprio portafogli.