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Short Squeeze

Lo short squeeze è un particolare movimento dei prezzi di un asset in risposta ad una prolungata operazione di shorting sullo stesso. Non tutte le operazioni di vendita allo scoperto conducono ad uno short squeeze, ma devono essere soddisfatti alcuni requisiti specifici.

In occasione di uno short squeeze il titolo in questione registra violentissimi picchi di volatilità che lo portano ad aumentare significativamente la propria quotazione, spesso raggiungendo prezzi decisamente troppo elevati. Per questo motivo in occasione di uno short squeeze i grafici di trading tendono ad assumere una formazione piramidale estremamente verticalizzata.

In questa guida vogliamo illustrarti tutti i pericoli e le opportunità legate ad uno short squeeze, come riconoscerne uno e in che modo sfruttarlo a proprio vantaggio. Andremo ad analizzare alcuni casi celebri di short squeeze, evidenziandone le caratteristiche in modo da far comprendere a pieno per quale motivo questi rappresentano un fortissimo fattore di instabilità sui mercati e possono dissolvere gli equilibri che si sono formati nel tempo sui mercati finanziari.

Guida completa agli short squeeze
Guida completa agli short squeeze di InvestimentiFinanziari.net: cos’è e come funziona

Ci concentreremo, inoltre, sull’aspetto pratico: fare investimenti finanziari in occasione di uno short squeeze è un’operazione estremamente delicata. Gli esperti riescono ad individuare con successo entrambi i momenti e sfruttarli a pieno attraverso investimenti mirati.

Il nostro consiglio ai principianti, invece, è quello di procedere con cautela. Specialmente nei momenti di maggior instabilità, infatti, è necessario valutare attentamente le proprie mosse in quanto i falsi segnali si moltiplicano e la volatilità tende a giocare a proprio sfavore, portando un’operazione al livello di Margin Call in pochi minuti.

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Di seguito, invece, un ulteriore approfondimento sulle top 3 piattaforme e perchè sceglierle.

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Short Squeeze: cos’è?

Come abbiamo detto, uno short squeeze è un particolare movimento di mercato che avviene in conseguenza di una prolungata esposizione di un titolo a operazioni di short, o vendita allo scoperto. Tradotto in italiano, lo short squeeze indica proprio lo “spremere le vendite”, nel senso che questo movimento di mercato elimina ogni sorta di operazione di vendita sul titolo.

In che modo?

Semplice: i prezzi vedono una crescita tale da far andare in perdita tutti i contratti short, costringendo gli shortisti a dover chiudere in perdita le proprie posizioni pena perdite ancora maggiori. Uno dei fondamentali svantaggi di vendere allo scoperto, infatti, deriva dal fatto che le perdite, con questo strumento, sono teoricamente infinite.

In occasione di pesanti short su un titolo, dunque, i suoi prezzi tendono a scendere in quanto i volumi operativi maggiori su quell’asset sono di vendita. Il mercato registra che non vi è sufficiente fiducia nella capacità di rialzo dell’asset e, di conseguenza, lo valuta al ribasso.

Un asset privo di fiducia da parte degli investitori è destinato ad un lento ma inesorabile ribasso.

Ma come scoppia lo short squeeze? Ebbene, bisogna comprendere che il sentiment degli investitori non è il solo elemento che permette di valutare un asset.

Oltre ai volumi di investimento, che riflettono direttamente la fiducia degli investitori, vi sono anche da considerare i fondamentali. Se una società presenta dei validi fondamentali esiste un limite reale di prezzo oltre il quale è impossibile scendere.

Questo perché le azioni, non dimenticarlo mai, sono TITOLI DI REDDITO. Le azioni, infatti, hanno un valore direttamente proporzionale tanto ai tassi di interesse correnti (ovvero tutti quei valori che influenzano l’affidabilità della valuta con cui l’azienda batte cassa) quanto agli utili societari. Se questi sono in crescita a dispetto degli shorts elevati, il titolo non potrà crollare a zero.

Short Squeeze – tabella introduttiva:

Cos’è:Numerose operazioni short (concordate) su un asset al fine di condizionarne il prezzo.
💡Opportunità Trading:Alte
🥇Top Piattaforme:Migliori piattaforme Short Squeeze
👜Operazioni storiche:Azioni Gamestop / Volkswagen / AMC Entertainment
🤔Opinioni:⭐⭐⭐⭐⭐
Cos’è e come funziona lo Short Squeeze – tabella introduttiva

Come funziona uno short squeeze

Uno short squeeze si divide in 3 momenti ben definiti:

  • Il prezzo è oggetto di un forte ribasso, il quale provoca sfiducia negli investitori e porta molti a pensare che la società in questione sia prossima al tracollo;
  • Si presenta un evento scatenante, il quale urta violentemente con le convinzioni dominanti e semina il panico tra gli investitori. Il prezzo sale violentemente, tagliando traguardi superiori al +200% nell’arco di pochi minuti o ore;
  • Dopodiché il mercato tende a riassestarsi, attraverso progressivi ribassi che riportano le quotazioni al loro valore reale.

Qui sotto puoi vedere un esempio delle fasi di uno short squeeze sulle azioni Volkswagen nell’Ottobre 2008, tratto dal grafico della WebTrader del broker FP Markets:

le tre fasi dello short squeeze su VolksWagen nel 2008
L’infinity squeeze del 2008 su VolksWagen presenta tre fasi ben riconoscibili

Questo movimento violento è quello che provoca le perdite maggiori: in occasione di questo i contratti short vengono chiusi o si ricorre all’hedging per arginare le perdite. L’Hedging favorisce la corsa folle al rialzo del titolo, portando le azioni della società a toccare vette ancora maggiori nelle ore seguenti.

Nei giorni successivi la volatilità diventa semplicemente folle: l’asset potrà, infatti, toccare quotazioni distanti anche 2 o 3 volte il suo prezzo iniziale. Questi movimenti folli provocano altri danni sul mercato, in quanto i trader meno esperti si lasciano prendere dal panico e iniziano a tentare di assecondare quei movimenti.

Fare trading on-line nel mentre si sviluppa uno short squeeze è praticamente impossibile: o si investe non appena questo si presenta o si investe successivamente. Durante la fase intermedia la volatilità è talmente eccessiva che anche i trader più esperti rischiano seriamente di registrare pesanti perdite.

Prima fase di uno short squeeze

La prima fase di uno short squeeze è caratterizzata da un progressivo ribasso dei prezzi in seguito ad un evento scatenante particolarmente significativo.

Questo può essere legato a:

  • Crisi finanziarie, come quella del 2008/2009, il crash di Marzo 2020, etc. Non è importante che la crisi porti ad eventi catastrofici per l’economia mondiale: l’evento scatenante di uno short squeeze deve avere un forte impatto psicologico sugli investitori, portando le quotazioni di un asset a livelli che suggeriscano agli investitori che il titolo di per sé non è capace di ripresa;
  • Crisi di settore, come nel caso del settore automobilistico nel 2008, o quello delle vendite retail nel crash di Marzo. In questo caso le società che si trovavano in una situazione precaria tenderanno a registrare i danni peggiori e, di conseguenza, ad essere oggetto di operazioni short;
  • Dati aziendali: se una società manifesta dei fondamentali in netto calo, gli hedge funds inizieranno ad investigare sulla possibilità di shortarne le azioni sul lungo periodo. La loro disponibilità di liquidità favorirà la creazione delle condizioni per uno short squeeze;

Qui sotto ti proponiamo sempre l’esempio dell’infinity squeeze sulle azioni VolksWagen della fine di Ottobre 2008, partendo dalla WebTrader di FP Markets che permette di monitorare efficacemente i volumi:

La prima fase dell'infinity squeeze su Volkswagen nel 2008
Le azioni Volkswagen nel 2008: a dispetto di fondamentali in crescita, il titolo viene pesantemente shortato

Nell’Ottobre 2008 VolksWagen era vista come la migliore canditata alla bancarotta dopo i Lehman Brothers: il mondo degli investitori si concentrò sul forte indebitamento della società. Era presumibile che l’azienda non avrebbe superato l’anno.

Quando il titolo iniziò a salire prima a quota 300$ ad azione, per poi puntare a 400$. Convinti del fatto che le azioni della società non potessero affatto mantenere quelle quotazioni in quanto poco supportati dalla disastrosa situazione economica mondiale, inizia lo shorting pesante sul titolo: le azioni crollano per circa un’intera settimana.

Seconda fase di uno short squeeze

La seconda fase di uno short squeeze è quella più interessante per gli investitori. In occasione di questa, infatti, i prezzi vedono le variazioni più significative e i profitti, per chi sa come muoversi, si accumulano.

L’evento che fa scattare questa seconda fase deve avere una forte valenza psicologica: si tratta spesso di annunci da parte di gruppi di investitori o di azionisti del titolo shortato. Si tratta di uno dei principi fondamentali della psicologia di mercato: quando un titolo crolla, l’irrequietezza degli investitori aumenta esponenzialmente.

I livelli di tensione salgono alle stelle in quanto tutti sono in attesa del momento opportuno per chiudere le proprie posizioni short oppure per acquistare il titolo a prezzi stracciati. Questa nevrosi collettiva trova nelle notizie del momento la propria valvola di sfogo. Per questo motivo, quando la Porsche, che era proprietaria di una consistente percentuale delle azioni VolksWagen, annunciò, il venerdì 23 Ottobre 2008, che aveva aumentato la propria esposizione sul titolo, gli investitori impazzirono.

I mercati avrebbero aperto solo lunedì 27, e la fase di pre-market fu semplicemente folle: lunedì le azioni VolksWagen aprirono con un gap-up di 140$, raggiungendo nell’arco della giornata una quotazione massima di 635$, un rialzo del 302,38%.

La seconda fase di uno short squeeze si struttura come segue:

  • Un primo violentissimo momento di rialzo. In occasione di questo i prezzi schizzano letteralmente alle stelle, subendo rialzi superiori al 100/200% nell’arco di poche ore. Questa fase, che solitamente dura un giorno, ed è spesso anticipata dal fatto che le fasi di pre-market risultano essere estremamente caotiche. Le candele che anticipano l’inizio di uno short squeeze aprono solitamente in un notevole gap-up;
  • A questa prima candela giornaliera seguono altre candele (rialziste o ribassiste in gap-up), caratterizzate da un corpo ridotto e da ombre estremamente pronunciate. In questa fase possono essere toccati altri massimi;
  • I volumi in corrispondenza di queste candele sono elevati, cosa che eccita ancor maggiormente la volatilità del titolo;

Qui sotto puoi vedere esattamente come si configura questa fase sul grafico della WebTrader del top broker FP Markets:

lo scoppio dell'infinity squeeze su Volkswagen nel 2008
I vari momenti della seconda fase dello short squeeze su Volkswagen

Terza fase di uno short squeeze

La terza fase di uno short squeeze è detta anche fase di assestamento. La volatilità del titolo rimane elevata ma i volumi sono in netta decrescita, sintomo che lo short squeeze è ormai giunto al termine. I prezzi mostrano una chiara tendenza ribassista, riportando il titolo alla sua quotazione “reale”, ovvero a livelli di prezzo che riflettono le reali capacità economiche e finanziarie della società.

Durante questa fase le posizioni short che ancora sono aperte vengono definitivamente chiuse, siano esse in perdita o in pari. Difficilmente uno short squeeze permette alle vendite allo scoperto di chiudere in profitto, anche perché per tutta la durata dei violenti rialzi precedenti gli hedge fund hanno dovuto pagare premi agli enti finanziari per assicurare le proprie posizioni.

I retail trader che, invece, hanno shortato il titolo con i CFD sono andati in Margin Call già durante la fase due. Il pericolo degli short squeeze sta nel fatto che questi vengono a determinarsi proprio durante le fasi in cui i mercati sono chiusi, come nel caso mostrato prima delle azioni VolksWagen. Questo significa che spesso il gap-up di apertura dello squeeze è più che sufficiente a mandare immediatamente l’operazione lasciata aperta in perdita.

Detto questo, la terza fase assume una tipica struttura scalare, riportando il titolo progressivamente a livelli di prezzo reali. Questa processione scalare può essere sfruttata per investimenti mirati sul breve termine: la volatilità in netta riduzione permette di operare tranquillamente senza correre il rischio di improvvisi balzi di quotazione.

A seguire non ti forniremo l’esempio delle azioni Volkswagen per il semplice motivo che il ribasso che il titolo vide nel 2008 in seguito allo short squeeze fu viziato dalla recessione mondiale connessa alla crisi dei subprime. Potrai farti un’idea della processione scalare dando un’occhiata al grafico delle azioni GameStop tratto dal conto trading demo gratis di eeToro:

Sviluppo delle azioni GameStop dopo lo short squeeze del 2021
La struttura scalare esaurisce i residui di volatilità e inizia a assestare le quotazioni dell’asset

Come riconoscere e prevedere uno short squeeze?

Una volta che si comprende come si struttura uno short squeeze e quali sono le fasi che caratterizzano questi particolari movimenti di mercato, il passo successivo è comprendere come prevederne uno e come riconoscere le premesse che conducono ad uno short squeeze.

Non si tratta affatto di un’operazione semplice e richiede una buona conoscenza del funzionamento del mercato azionario. Le cose da considerare sono:

  • Psicologia di trading: è essenziale capire come funziona la psicologia di mercato e quali sono i modelli standard di reazione da parte degli investitori alle variazioni di prezzo;
  • Fondamentali: è necessario comprendere a fondo l’incidenza dei fondamentali sulle quotazioni di un determinato asset. Per quanto i fondamentali sono sempre importanti, ogni asset si rapporta in modo diverso alle variazioni dei propri fondamentali e comprendere queste modalità reattive è il primo passo per individuare le giuste premesse di uno short squeeze;
  • Operazioni di mercato e volumi di trading: ogni titolo quotato sulle Borse è oggetto di diverse tipologie di operazioni e volumi di investimento variabili. Prevedere uno short squeeze richiede una approfondita conoscenza della relazione tra tipologia di operazioni e volumi di investimento;
  • Rapporto operazioni/flottante;
  • Short Interest e Borrow Fee.

Per fornirti un esempio concreto di tutte queste considerazioni ti faremo l’esempio dello short squeeze sulle azioni GameStop, uno dei casi più eclatanti di short squeeze e un ottimo esempio di come comportarsi in occasione di questi bruschi movimenti di mercato. Abbiamo deciso di partire da GameStop in quanto le peculiarità che hanno scatenato lo short squeeze potrebbero ripetersi in futuro anche su altri titoli.

La psicologia di trading negli short squeeze

Un principio cardine della psicologia di trading è lo stress. Anche a livelli alti, dei grandi fondi di investimento, infatti, lo stress gioca un ruolo fondamentale: si tratta dello stress indotto dalla possibilità di perdere la seconda cosa di maggior valore per un investitore: il denaro.

Paradossalmente è più facile controllare lo stress connesso al rischio di perdere denaro quando si tratta di singoli investitori: le decisioni, infatti, dipendono da una sola persona. Al contrario, la struttura di un fondo di investimento, che riflette i moderni modelli organizzativi aziendali, pone un forte stress decisionale sulle spalle dei singoli reparti coinvolti nel funzionamento del fondo.

Questo cosa significa?

Prendiamo il caso delle azioni GameStop: dai un’occhiata al grafico sottostante tratto dalla WebTrader di FP Markets:

sviluppo dei volumi su GME dal 2019 al 2021
L’evoluzione degli shorts su GameStop dal 2019 alla fine del 2020

Come puoi vedere, le azioni GameStop, a partire dal 2019 ha visto un costante e progressivo ribasso. I volumi in netto rialzo mostrano chiaramente il momento in cui sono stati aperti la maggior parte dei contratti short sul titolo.

Quando il titolo GameStop ha fallito nel raggiungere gli obiettivi post-crash di Marzo 2020, ovvero di cavalcare l’onda della ripresa, specialmente in relazione all’incredibile crescita del settore videoludico, i contratti short sono stati aumentati anche quando non vi erano le condizioni giuste per presumere un crollo del titolo: solo il 10 Settembre 2020, il volume sugli shorts era di 77,15 milioni di dollari, ad un prezzo di apertura di 12,83$.

Si tratta di una mossa connessa alla psicologia di trading:

Quando si investe molto su un titolo si tende a focalizzare la propria attenzione esclusivamente sull’obiettivo e sullo scenario positivo, eliminando dalla propria coscienza la necessaria considerazione che le cose possano andare male.

Di conseguenza si continua ciecamente a perseguire il proprio investimento senza rendersi conto dei cambiamenti che nel frattempo sono avvenuti. Ovviamente, quando si mobilitano milioni e milioni per singola operazione, questo diventa complesso: un titolo come GameStop, un’azione small cap, tende a subire molto l’influenza di operazioni da milioni di dollari.

Una delle premesse di uno short squeeze è proprio questa: quando il trend di un asset è determinato solo dai volumi e non è supportato da altri elementi, si espone al rischio di rapide variazioni.

I fondamentali societari: l’importanza per gli short squeeze

Gli short squeeze sono un movimento di risposta alle vendite allo scoperto attive su un titolo. Si tratta, dunque, di un violento rialzo che “spreme” gli shorts attivi su un’azione, causando forti perdite a chi era convinto che la società in questione sarebbe fallita o avrebbe visto un sostanziale ribasso del proprio valore.

Questa operazione è agevolata nel caso in cui i fondamentali di una data società sono solidi a sufficienza da supportare un simile movimento di mercato. Vuoi sapere cosa succede se i fondamentali sono pessimi?

Prendiamo in considerazione un titolo azionario sul quale a Gennaio 2021 si è provato a far scattare uno short squeeze: le azioni Naked Brand Group (NAKD). Lo stesso gruppo che ha fatto partire lo squeeze su GameStop o AMC Entertainment, il 26 Gennaio provò anche sulle azioni NAKD, fortemente shortate.

A differenza dei due titoli precedenti, tuttavia, le azioni NAKD non erano supportati da solidi fondamentali. Al contrario, la società è in perdita dal 2019 e le sue azioni sono state terribilmente svalutate da una serie di operazioni di stock split pensate decisamente male.

Ebbene, lo squeeze su NAKD si è trasformato in una mera operazione speculativa sulla quale hanno ricavato profitti solo coloro che sono riusciti ad entrare sul titolo in tempo, partendo da una quotazione di 39 centesimi e chiudendo a 2,24$. Il tutto si è consumato in un giorno di investimento, dopodiché il titolo ha ripreso a crollare.

Al contrario i fondamentali di GameStop non sono certamente granitici ma il titolo ha visto una positiva crescita nel 2020, come abbiamo messo in luce nella nostra guida: azioni GameStop. Questo significa che dopo i picchi di volatilità registrati in occasione dello squeeze, l’assestamento dell’asset si è arrestato su posizioni comunque maggiori rispetto a quelle precedenti.

Il senso di uno short squeeze

Uno short squeeze, importante tenerlo a mente, non è solo un movimento speculativo ma è anche un’operazione che permette alla società shortata di tirare un sospiro di sollievo e ottenere investimenti necessari alla sua sopravvivenza. Così è stato per VolksWagen, GameStop, AMC Entertainment.

Questo differenzia uno short squeeze dalla semplice speculazione di mercato e lo rende un fenomeno peculiare: al termine del picco di volatilità, infatti, sarà possibile investire parte dei profitti per aprire posizioni long sul titolo una volta che i prezzi si saranno assestati.

Grazie al respiro concesso dallo squeeze la società potrà investire nella propria crescita e, di conseguenza, ricompensare gli investitori con maggiore fiducia e ritorni più interessanti. È questo tacito patto tra investitori e azienda che rende lo short squeeze un’operazione degna di nota e un momento particolarmente interessante per tutti i trader.

Le azioni NAKD non potevano affatto garantire questa fiducia, motivo per cui lo squeeze è durato praticamente due giorni, dopodiché il titolo è crollato al di sotto della soglia del dollaro ad azione e i volumi sono anch’essi crollati a picco.

Si è trattata di una bolla speculativa resa possibile dal fatto che i volumi medi sul titolo erano talmente tanto bassi che l’accordo tra gli utenti del canale r/WallStreetBets è stato sufficiente a generare un rialzo del +871,79%. Tuttavia nei due giorni successivi le stesse azioni sono crollate del -376,62% e, con i volumi in netto calo a prevalenza ribassista, il calo è proseguito anche nei mesi successivi.

Operazioni di mercato e volumi di trading: individuare uno short squeeze

Se quanto detto finora ti permetterà di comprendere come si sviluppa uno short squeeze e a differenziarlo da una semplice bolla speculativa, capire quando un’operazione del genere sta per prendere piede richiede una buona conoscenza dei volumi di trading sull’asset e delle operazioni attive sullo stesso.

Ciò che, in particolare, i traders che operano con i broker di trading online devono sapere è che le operazioni che loro compiono sono solo simili a quelle possibili ai grandi hedge funds. Chi fa trading online, infatti, può vendere allo scoperto un titolo impiegando un particolare strumento derivato, i CFD (Contracts For Difference), i quali sono ottimizzati per volumi di investimento bassi.

Con i CFD si può investire anche con poche decine di euro, ma i grandi hedge funds non hanno interesse in volumi ridotti. Quando si legge che i fondi di investimento hanno shortato un titolo, si deve comprendere che questi hanno operato non con i CFD ma con i futures.

Questa tipologia di contratto obbliga l’investitore a comprare un asset al momento della scadenza concordata del contratto. L’acquisto viene effettuato al prezzo corrente dell’asset e il profitto è dato dalla differenza del prezzo finale con quello al momento della stipulazione del contratto. Ad esempio, si shortano le azioni Amazon con un future a scadenza semestrale partendo da una quotazione di 3.000$. Al termine del contratto le azioni Amazon valgono 2500$ l’una, quindi si ha un profitto di 500$ per azione.

Dato che i contratti future sono caratterizzati da volumi elevati, gli enti finanziari richiedono all’investitore il pagamento di un margine di garanzia (solitamente il 50% del volume iniziale).

Questo significa che, se i fondamentali di un asset sono solidi ma le sue quotazioni si mantengono incredibilmente basse, è plausibile che si possa verificare uno squeeze in prossimità della scadenza della maggior parte degli shorts, come è successo a fine Gennaio 2021.

Stando alle analisi di Bloomberg, gli squeeze che si sono verificati sul mercato americano ad opera di r/WallStreetBets hanno portato ad una perdita complessiva di oltre 70 miliardi in posizioni short, dei quali oltre 10 miliardi solo su GME.

Short squeeze: attenzione al rapporto operazioni/flottante

Ora, se lo squeeze probabilmente avviene al termine della scadenza dei contratti short, il segnale della possibilità di una simile operazione deriva dal rapporto operazioni/flottante, ovvero il valore della capitalizzazione effettivamente circolante sul mercato.

Una delle tattiche che i fondi di investimento attuano per assicurarsi il maggior profitto possibile da un contratto short è quello di shortare un quantitativo di azioni superiore a quelle flottanti, shortando più volte le proprie stesse posizioni.

In questo modo ci si assicura che le valutazioni di mercato siano “drogate” dai volumi degli shorts e le quotazioni del titolo non possano superare determinati livelli di prezzo. Si tratta di una tecnica pericolosa ma potenzialmente molto redditizia. Pericolosa in quanto nel momento in cui si verifica lo squeeze non è possibile coprire le proprie posizioni ricorrendo all’hedging e acquistando azioni.

Per questo motivo il motto dei membri di r/WallStreetBets fu “buy and hold”: comprando azioni e non vendendo anche in occasione dei ribassi, hanno impedito agli hedge funds di coprire le proprie posizioni. Prima del rialzo del titolo GME, infatti, il rapporto tra shorts e flottante era superiore al 140%, a dispetto del fatto che “solo” il 93,96% del flottante fosse stato impegnato realmente in contratti short.

Questo ha dato agli analisti di r/WallStreetBets l’idea di organizzare lo squeeze: in 5 giorni i volumi sui buy di GameStop hanno superato i 703 milioni di dollari. Il resto è storia nota. Lo stesso fattore ha reso possibile lo squeeze sulle azioni NAKD, a dispetto del fatto che i fondamentali non supportassero affatto una simile operazione.

Lo Short Interest e il Borrow Fee: un altro fattore fondamentale

Infine, una vola considerati tutti i fattori precedenti e reputato che vi sono le condizioni affinché si verifichi uno short squeeze, due altri indicatori da tenere a mente sono lo Short Interest (SI) e il Borrow Fee.

Lo Short Interest indica precisamente indica la percentuale di flottante realmente impegnato in contratti short rispetto al flottante libero della società. Maggiore è la percentuale e maggiori sono le operazioni di short: lo short squeeze perfetto tende a impegnare il restante flottante libero scatenando in questo modo la reazione a catena che porta l’asset a rialzi stratosferici.

Così è stato fatto durante l’infinity squeeze di VolksWagen: Porsche acquistò, prima della chiusura delle Borse di venerdì, gran parte del flottante libero di VolksWagen non impegnato in shorts a prezzi stracciati. Lunedì, all’apertura dei mercati, non era più possibile coprire le proprie posizioni acquistando azioni e gli shortisti hanno dovuto accettare l’inevitabilità delle perdite.

Il Borrow Fee, invece, indica le commissioni da pagare per “prendere in prestito” le azioni di una società. A commissioni più elevate corrisponde una maggiore domanda sia da parte dei fondi di investimento che da parte dei broker, i quali mettono a disposizione l’asset sotto forma di CFD ai propri utenti. Controllare lo sviluppo del Borrow Fee è importantissimo anche per comprendere quale esposizione ha il proprio broker di fiducia sul titolo in questione.

Gli utenti che hanno fatto uso di RobinHood in America ne hanno fatto esperienza a proprie spese: l’esposizione del broker sui contratti short del titolo era troppo elevata e la piattaforma è dovuta ricorrere al protocollo di emergenza, chiudendo le posizioni attive e impedendo ulteriori scambi sul titolo.

Investire su uno short squeeze: come fare?

In base a quanto detto finora, appare chiaro che per investire in occasione di uno short squeeze è necessario innanzitutto informarsi bene. Come abbiamo detto, infatti, operazioni come lo short squeeze permettono agli investitori di ricavare profitti solo se si entra sul mercato prima o dopo l’esplosione della volatilità e dei volumi.

Per questo motivo è non solo opportuno ma anche indispensabile munirsi degli strumenti giusti, come screener azionari tematici e, soprattutto, dati relativi al tipo di operazioni e ai volumi. A ciò si deve aggiungere una buona capacità di lettura del grafico di trading e, soprattutto, la capacità di filtrare le informazioni che si ricevono dai canali informativi ufficiali.

Vuoi un esempio? Ebbene, lo short squeeze del 2008 sulle azioni VolksWagen fu per lo più opera dei comunicati della Porsche che, sapientemente programmati in occasione del week-end, crearono uno stato di panico negli investitori tale che il pre-market fu a dir poco assurdo.

Una simile operazione fu poi effettuata da Martin Shkreli, l’uomo più cattivo d’America, sulle azioni KaloBios nel Novembre 2015. Anche in questo caso Shkreli sfruttò la chiusura dei mercati in occasione della festività del Thanksgiving per seminare il panico tra gli shortisti di KaloBios, una società farmaceutica prossima alla bancarotta.

Come nel caso delle azioni NAKD, anche KaloBios non aveva fondamentali solidi e il semestre successivo allo squeeze fu delistata. Dunque, prestare attenzione alle notizie è indispensabile, e non meno necessario è, invece, fare affidamento solo a broker regolamentati che, a dispetto di RobinHood, permettano di accedere a condizioni di trading migliori.

L’ultima cosa che si vuole fare nel momento in cui si investe su uno short squeeze è di vedere le proprie operazioni chiuse dal broker in quanto riscontra problemi di liquidità (e appartiene a società che sono in rapporti finanziari con gli hedge fund shortisti).

I passaggi di un investimento su uno short squeeze

Riassumiano, dunque, i passaggi necessari a sfruttare un potenziale short squeeze:

  • Individuare i titoli maggiormente shortati, studiando attentamente lo Short Interest e il Borrow Fee;
  • Analizzare attentamente i dati delle società individuate, compiendo un’analisi fondamentale approfondita e completa;
  • Informarsi sulle scadenze dei contratti short;
  • Tenersi aggiornati sui comunicati dei principali investitori long sul titolo: questi, infatti, possono ricorrere allo squeeze per risollevare le sorti del proprio investimento. r/WallStreetBets, prima del Gennaio 2021, possedeva posizioni long su GameStop. Sebbene non si conoscano con certezza i volumi complessivi, si stima che il solo DeepFuckinValue fosse long sul titolo per oltre 50mila dollari;
  • Entrare sul mercato non appena vi è una notizia particolarmente sconvolgente, che potrebbe far scattare uno squeeze. Non è importante investire grosse cifre in quanto il primo violento rialzo porterà comunque a profitti interessanti. La cosa da tenere a mente è sempre il money management;
  • Quando il rialzo esaurisce la propria spinta, monitorare attentamente i volumi per sfruttare i ribassi scalari con operazioni mirate di vendita allo scoperto grazie ai CFD;
  • Una volta che il titolo si è assestato, si può puntare ad aprire posizioni long sul lungo periodo;

Come abbiamo detto, tutti questi passaggi possono portare a profitti interessanti solo se le analisi vengono svolte accuratamente e, soprattutto, se ci si affida a broker market maker che non dipendono, per la propria liquidità e disponibilità di esecuzione degli ordini, dagli accordi con società finanziarie terze.

Investire su uno short squeeze: Migliori piattaforme consigliate

A seguire vogliamo elencarti quelle che sono le 3 migliori piattaforme individuate dal nostro team di esperti. Si tratta di tre broker market maker considerati tra i migliori in Europa sia per affidabilità che per condizioni di trading e strumenti gratuiti messi a disposizione degli utenti.

Ognuna di queste piattaforme è in possesso di una regolare licenza CySEC e CONSOB, che ne attesta il rispetto alla normativa MiFID II emendata dall’ESMA per la regolamentazione dei mercati finanziari nell’eurozona. Senza questi controlli, operare sui mercati finanziari con broker no ESMA diventa estremamente rischioso.

Al contrario le piattaforme che ti descriveremo a breve rispettano le misure necessarie a tutelare l’investitore anche in situazioni di volatilità elevata sui mercati. Imponendo limiti alla leva finanziaria, obbedendo alla negative balance protection e rispettando il margine di mantenimento al 50% del margine iniziale, ti permettono di dormire sonni tranquilli anche nel bel mezzo di uno short squeeze.

Per approfondire puoi anche leggere:

eToro

eToro (visita il sito ufficiale) è un broker che consigliamo in virtù della vastità di asset che mette a disposizione degli utenti e degli strumenti che permettono una circolazione di informazioni professionale e veloce.

Stiamo parlando del Social Trading, uno strumento abbinato a ciascun titolo che, attraverso le news feed permette agli utenti di essere costantemente aggiornati sulle novità relative a ciascun titolo. Spesso queste comprendono anche analisi o dati provenienti direttamente dalla fonte, che permettono una reazione tempestiva e puntale a tutti gli eventi di mercato. Il Social Trading di eToro è disponibile sia aprendo il conto reale che il conto demo gratuito (puoi farlo questo indirizzo).

Gli utenti in possesso di un conto reale, invece, possono contare su un altro importante strumento: la sezione Ricerca, nella quale eToro include tutti i dati relativi ad un titolo che possono aiutare a valutare l’esistenza delle condizioni ottimali per il verificarsi di eventi come gli short squeeze.

Non meno importante, eToro permette sia di operare con i CFD (per speculazioni rapide e veloci sui movimenti violenti del titolo) che con il DMA, per le posizioni long sul lungo periodo una volta che il valore dell’asset si è assestato.

FP Markets

FP Markets (visita il sito ufficiale) è un broker particolarmente apprezzato per la propria attenzione all’innovazione tecnologica relativa al trading online.

Lo consigliamo per tutti coloro che hanno intenzione di investire sugli short squeeze in virtù dei numerosi strumenti gratuiti messi a disposizione:

  • Autochartist, un software di analisi di mercato estremamente utile per individuare i titoli più promettenti. Più efficiente di uno screener azionario classico, l’Autochartist di FP Markets permette di muoversi agilmente tra i tanti titoli messi a disposizione dal broker;
  • TradersHub, un magazine di approfondimento e aggiornamento sulle novità relative ai mercati finanziari, particolarmente dettagliato e utile ai principianti;

Completano l’offerta di FP Markets una delle velocità esecutive migliori tra quelle disponibili in Europa e un grado di affidabilità pressoché perfetto. Il broker può vantare di un servizio di assistenza clienti impeccabile e di una reputazione immacolata.

Oltre a questo, l’utente potrà scegliere di operare su ben 3 diverse piattaforme: la MetaTrader 4 e 5 e la IRESS, un supporto agli investimenti di ultima generazione. Ognuna di esse è disponibile sia aprendo un conto reale che un conto demo, direttamente a questo specifico indirizzo.

Trade.com

Trade.com (visita il sito ufficiale) è la scelta predefinita per tutti i principianti. Tra i broker che ti consigliamo, infatti, Trade.com è quello che può vantare la migliore formazione gratuita.

Una volta aperto un conto, infatti, il broker mette a disposizione un gran numero di materiali formativi gratuiti di indiscussa qualità:

  • Un manuale completo, scaricabile in formato .PDF o e-Book;
  • Videolezioni sul funzionamento della piattaforma di trading e sulle sue numerose funzioni;
  • Corsi di trading, dal livello base a quello avanzato, per apprendere le principali tecniche di analisi e di investimento;
  • Webinar periodici, di aggiornamento sulle principali novità e opportunità di mercato;

Questa offerta, se combinata con la pratica sul conto demo gratuito, permette ai principianti di apprendere tutto il necessario a operare con cognizione di causa anche in occasione di eventi particolari come gli short squeeze. Per aprire un conto reale o un conto demo gratuito su Trade.com ti consigliamo di recarti su questa pagina: ti si aprirà direttamente la formula di registrazione e in pochi minuti potrai iniziare a investire.

Fare trading su uno short squeeze: vantaggi, svantaggi e requisiti

Ora che sai cos’è uno short squeeze, come funziona e in che modo puoi investirci sopra, è opportuno mettere in chiaro quali sono i vantaggi e gli svantaggi di una simile operazione. Prima di lanciarti nel bel mezzo dell’azione, inoltre, è opportuno sapere anche se si rispettano a pieno i requisiti necessari a uscirne con più soldi di quanti non se ne possedevano in precedenza.

Come abbiamo evidenziato, gli short squeeze sono movimenti di mercato caratterizzati da una dilatazione anormale della volatilità, connessa ad un innalzamento smodato dei volumi e alla reazione del mercato a pesanti operazioni di short su un determinato asset.

Nella tabella a seguire ti riportiamo vantaggi, svantaggi e requisiti relativi al trading su short squeeze:

Trading su short squeezePunti fondamentali
Vantaggi1) Nessun micro-managing del portafogli: le operazioni sono a scadenza giornaliera;
2) Investimenti multipli su singolo asset;
3) Investire piccole somme porta comunque a ritorni considerevoli;
Svantaggi1) Rischi elevati connessi alla volatilità eccessiva;
2) Se si sbagliano le tempistiche si perdono soldi;
Requisiti1) Padronanza della psicologia di trading;
2) Ottime capacità analitiche, sia per l’analisi tecnica che quella fondamentale;
3) Alta resistenza allo stress da trading;
4) Buone competenze di money management;
Short Squeeze: vantaggi, svantaggi e requisiti

Da tenere bene a mente che le operazioni di trading in occasione di uno short squeeze di fatto non sono difficili da gestire in quanto tutto il lavoro veramente importante deve essere fatto in precedenza, durante la fase di analisi.

La differenza tra profitto e perdita è connessa alla capacità di individuare correttamente il titolo che sarà interessato da uno squeeze. A quel punto si tratta di sfruttare un pattern di sviluppo dei prezzi che è ben definito: come ti abbiamo mostrato in precedenza, tutti gli short squeeze sono caratterizzati da tre fasi ben definite e affatto complesse da sfruttare a proprio vantaggio.

Trading su short squeeze: le opinioni degli investitori

Investire in occasione di uno short squeeze è un’operazione sulla quale esistono numerose opinioni controverse. Si tratta, dopotutto, di un movimento di mercato puramente speculativo, opposto e speculare alla vendita allo scoperto. Ciò su cui gli investitori dibattono sono per lo più le motivazioni etiche e morali connesse ad un investimento del genere:

  • Alcuni investitori, come ad esempio quelli del gruppo r/WallStreetBets, vedono negli short squeeze un’operazione di rivincita e riscatto contro le operazioni degli hedge funds. Una specie di missione salvifica nei confronti delle aziende fortemente shortate;
  • Altri trader, invece, condannano gli short squeeze come dei movimenti di mercato innaturali, causati da persone senza scrupoli che pur di guadagnare si danno alla speculazione più selvaggia;

Come sempre, a nostro avviso la verità si trova nel mezzo. Sì, lo short squeeze è un’operazione di speculazione e, sì, permette di ottenere profitti degni di nota. Per fare trading queste sono le due affermazioni importanti. Lo short squeeze permette di salvare le aziende?

Affatto. Quello è un risultato secondario che non sempre viene raggiunto e che non deve comunque mai essere il motore dei propri investimenti. Si prendano ad esempio le azioni NAKD o KaloBios: un ottimo short squeeze, ma le sorti delle società non sono affatto variate. KaloBios è stata delistata dopo un semestre e NAKD tornerà ai livelli pre-squeeze.

Quindi, la cosa veramente importante è sapere come sfruttare questi particolari movimenti di mercato. Se si vuole riempire questo investimento di un senso etico lo si può fare, a patto di sapere esattamente come investire e come si comportano gli short squeeze. Il ribasso scalare successivo al picco dei prezzi è un evento naturale, una risposta al fatto che il titolo non può supportare quelle quotazioni.

Per questo bisogna dare poco credito a tutti coloro che vedono teorie complottiste o sensi profondi al di sotto di uno squeeze: si tratta di investimenti e ciò che regna sovrano è solo il profitto.

Considerazioni finali

In conclusione, adesso sai cos’è uno short squeeze, come funziona e quali sono i segnali che possono portare a ipotizzarne uno su un particolare titolo. Non si tratta certo del movimento di prezzi più facile da cavalcare e predire, ma i profitti che un buon short squeeze permette di accumulare non hanno precedenti.

Ti ricordiamo che per mettere a frutto queste conoscenze avrai bisogno di piattaforme affidabili e regolamentate, come i tre che ti consigliamo: eToro, FP Markets e Trade.com. Specialmente in momenti delicati come in occasione di uno short squeeze è assolutamente sconsigliato rivolgersi a broker che non sono market maker e non sono regolamentati da autorità rigide e attente come quelle europee.

Qui sotto troverai alcune delle domande più comuni rivolteci dagli utenti. Per qualsiasi dubbio, perplessità o curiosità ti invitiamo a scriverci nei commenti: il nostro team di esperti ti risponderà prontamente. Buon trading!

FAQ – Short squeeze: domande e risposte frequenti

Cos’è uno short squeeze?

Uno short squeeze è un movimento violento dei prezzi di un asset legato all’esplosione di un’eccessiva speculazione al ribasso (short). Se i volumi delle vendite allo scoperto superano il flottante libero di un titolo allora si creano le condizioni per il verificarsi di uno squeeze.

È possibile investire su uno short squeeze?

Assolutamente si. Non si tratta, tuttavia, di un’operazione semplice. Leggere le condizioni di uno short squeeze richiede la conoscenza di strumenti analitici ben precisi e di una approfondita conoscenza degli investitori sull’asset che potrebbero dar via ad uno squeeze.
Oltre a ciò serve anche un broker affidabile, che disponga della liquidità necessaria a soddisfare gli ordini anche in momenti di volatitlità elevata.

Quanto spesso avvengono gli short squeeze?

Non sono fenomeni rari. Gli short squeeze che attirano l’attenzione mediatica sono pochi, ma avvengono con una certa frequenza. Per intenderci, le statistiche di Bloomberg ad inizio 2021 indicavano che ben 5000 titoli americani erano oggetto di pesanti shorts.

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