Spread può assumere significati diversi nel mondo della finanza e dell’economia, a seconda dello specifico utilizzo che ne facciamo.
Nella guida di oggi il nostro staff propone ai lettori un’enciclopedia dello spread, per capire, sia quando si vuole investire, sia quanto si vuole semplicemente comprendere un notiziario finanziario, il significato di spread.
Spread può assumere diversi significati: nelle commissioni applicate dai broker legati all’investimento in CFD, nel calcolo del rendimento di un’obbligazione, come metro della fiducia dei mercati nello stato delle finanze pubbliche di un determinato paese.
Spread – Introduzione all’argomento:
❓Cos’è: | Differenziale tra due valori |
📱Spreads trading: | Differenziale tra prezzo BID ed ASK |
💸Spreads più bassi: | Migliori piattaforme da usare |
🤔Legale o no: | Si è legale |
Cos’è lo spread: significato generale
Spread significa semplicemente differenziale, ovvero la differenza tra due determinati valori. Il fatto che abbia un significato così generico rende questo concetto facilmente utilizzabile in diversi ambiti dell’economia e della finanza.
C’è una differenza di rendimento tra un titolo di stato e un altro? Possiamo chiamarlo spread. Così come possiamo chiamare spread la differenza tra due tassi di interesse applicati in diverse economie. Spread è anche, come vedremo, la differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo praticato da alcuni broker per il trading di CFD, nel senso di differenza di prezzo.
Capire che Spread significa differenza è il primo passo per cominciare a comprendere la portata di questo concetto – semplice e importante – sia per chi vuole investire sia per chi vuole semplicemente comprendere a fondo le notizie economiche.
Come funziona lo Spread
Lo spread è semplicemente una differenza matematica e in algebra semplice, ovvero una sottrazione tra due valori. Questo è quello che hanno in comune tutte le versioni di spread delle quali andremo a parlare, con maggiore dovizia di particolari, nel corso della nostra guida di oggi.
Quando parliamo di spread Italia, stiamo infatti parlando della differenza tra il rendimento sul mercato secondario dei BTP contro i Bund Tedeschi – sottraendo al valore del primo quello del secondo.
Quando parliamo di spread finanziario possiamo riferirci alla differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo praticato da un broker – anche qui sottraendo il valore del primo da quello del secondo.
Una semplicissima differenza – per la quale utilizziamo, correttamente, la locuzione inglese proprio perché maggiormente diffusa su scala mondiale.
Spread finanziario: significato
Quando parliamo di spread finanziario ci riferiamo a tutta una serie di spread che possono essere calcolati tra due o più strumenti di carattere finanziario ed economico.
Tipicamente questo tipo di locuzione si applica alla differenza di rendimento di titoli, agli swap, al differenziale sui tassi di interesse delle banche centrali e – in piccolo – ai prezzi praticati dai broker contro i prezzi effettivi di mercato.
Ovviamente gli unici spread che ci interessano sul nostro sito non possono che essere quelli di carattere finanziario, che è poi l’unico campo nel quale spread ha questo tipo di impatto. Anche nel trading – cosa che andremo ad analizzare tra pochissimo.
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Spread nel trading: funzionamento
Nel Trading lo spread può avere diversi significati: quello più comune è il differenziale che i broker applicano tra le quotazioni reali di mercato e il prezzo che viene praticato ai clienti.
Non esiste ovviamente soltanto questo differenziale, perché per l’appunto lo spread ha rilevanza anche a livello di differenziale tra i diversi tassi di interesse delle banche centrali (del quale parleremo comunque nella sezione dedicata al Forex), nonché di differenziale ad esempio tra i rendimenti di un dividendo e di un’azione, nonché nel differenziale del rendimento sul mercato secondario delle obbligazioni.
- Spread come commissioni da pagare ai broker
I broker market maker sono broker che in genere non applicano una quota fissa di commissioni per ogni singola operazione. Anzi, spesso incontreremo broker che pubblicizzano proprio commissioni zero per il trading tramite le loro piattaforme.
Cosa che parzialmente è vera, nel senso che per l’appunto chi sceglie questo tipo di broker non paga direttamente commissioni. I broker qui intervengono infatti con il cosiddetto spread, ovvero con una differenza, seppur risulti minima quella adottata dai migliori broker, tra il prezzo effettivo di mercato e il prezzo che praticano sulle loro piattaforme di trading.
Questa differenza finisce mediamente nelle loro tasche, si chiama spread ed la commissione più importante che questi broker riscuotono. Tipicamente i broker di qualità applicano spread minimi – che possono essere inoltre verificati sui loro siti internet o sulle loro piattaforme demo.
Qui si può aprire un conto con FP Markets, che offre tra gli spread più bassi di tutto il mercato. Un broker che offre anche un conto demo gratis per testare le sue piattaforme.
- Spread come commissione overnight
I broker CFD applicano anche le cosiddette commissioni overnight, ovvero un tasso di interesse che dobbiamo pagare per le posizioni che vengono mantenute aperte oltre le 23:00 di ogni giorno di negoziazione. In questo caso lo spread è tra il tasso di riferimento – LIBOR in genere – e il tasso che viene praticato dal broker stesso.
Spread nel forex
Sul Forex lo spread può avere diversi significati, alcuni dei quali abbiamo già descritto nel paragrafo precedente. In questa sezione della nostra guida ci interesserà invece andare ad analizzare quelli che sono gli altri spread, in relazione specifica al mondo del Forex.
- Spread tra i diversi tassi di interesse
Come abbiamo già ampiamente spiegato nella nostra guida al calendario economico, il differenziale tra i tassi di interesse di due diverse economie è fondamentale per il valore delle valute di riferimento.
Quando il differenziale tra due tassi di interesse fissati da due diverse banche centrali aumenta, le valute si muovono. A tassi più alti, segue quasi sempre un apprezzamento della valuta di riferimento.
- Spread tra il rendimento delle obbligazioni sul mercato secondario
Anche questo può avere un effetto importante sul valore di una valuta. Come vedremo infatti più avanti, quando un titolo obbligazionario aumenta il suo spread contro quello tedesco, vuol dire che il paese che deve ripagare quel debito è diventato meno affidabile per i mercati.
Questo può voler dire in determinate situazioni anche interventi della banca centrale, in senso espansivo, per monetizzare quel debito diventato quasi insostenibile, con conseguente abbassamento del valore della valuta di riferimento.
Fare trading sul Forex tenendo conto delle principali notizie che arrivano dai diversi spread può essere un modo intelligente di avvicinarsi a questi mercati. Prima però, come sempre, è necessario testare le proprie intuizioni, facendo ricorso al capitale virtuale che offrono taluni broker. Qui si può aprire uno conto demo Forex con eToro, un conto che permette a tutti di testare le proprie strategie con 100.000 USD di capitale virtuale.
La formula dello Spread
La formula dello spread è semplicissima, trattandosi per l’appunto di una sottrazione, che tutti dovrebbero essere in grado di fare.
- Formula dello spread: Valore 1 – Valore 2
Dove Valore 1 è il più grande della coppia. Possiamo fare un esempio molto semplice per comprendere a fondo il funzionamento dello spread e della sua formula.
Immaginiamo infatti di avere da un lato il prezzo di mercato su EUR/USD a 1,1255. Dall’altro il broker che abbiamo scelto – eToro (qui per la demo gratuita per fare pratica) o altri del Forex – che offre la suddetta coppia in acquisto a 1,2258. Facendo 1,2258 – 1,2255 troveremo che lo spread è di soli 3 pips.
Come si calcola lo spread: regola generale
La regola generale da tenere sempre a mente quando parliamo di spread è che al valore maggiore deve essere sottratto il valore minore. Chi vuole invece procedere al contrario otterrà uno spread appunto negativo, che deve essere positivizzato per avere effettivamente contezza di quello che sta accadendo.
Quando vogliamo calcolare lo spread su di un mutuo, dovremo prendere il valore che la banca applica come interesse totale, al quale sottrarre, a seconda dei casi, il tasso EURIBOR o il tasso EURIRS, che saranno sicuramente più bassi.
Così come per calcolare lo spread sulle obbligazioni sarà assolutamente necessario prendere il rendimento sui mercati secondari del titolo “non tedesco”, perché sarà sicuramente il titolo tedesco ad avere il rendimento più basso.
Spread BTP / Bund Tedeschi
Sentiamo spesso di parlare di spread dei titoli di stato italiani, una locuzione che sta ad indicare nei fatti lo spread tra BTP e Bund Tedeschi.
Chi non è molto esperto di questioni che riguardano i titoli di stato potrebbe avere ragionevolmente dei problemi a comprendere ciò di cui stiamo parlando. Motivo per il quale abbiamo deciso per l’appunto di operare con una piccola introduzione.
BTP e Bund tedeschi sono rispettivamente i titoli di stato a media e lunga scadenza di Italia e Germania. Hanno rendimenti diversi, che vengono fissati tramite complicate aste. Non è questo però lo spread che interessa chi si occupa di analizzare l’andamento dei due paesi in questione.
Lo spread è infatti la differenza di rendimento dei BTP rispetto ai Bund, calcolata però sui titoli del mercato secondario, ovvero quel mercato dove vengono rivenduti titoli di stato che sono stati acquistati tempo prima – e non dunque il mercato di emissione.
Perché si è fatto un gran parlare in passato (e se ne fa altrettanto oggi) sullo spread? Perché è un indice molto importante della fiducia che i mercati nutrono nella capacità di un paese di rimborsare il proprio debito.
Quando la fiducia nei confronti dell’Italia cala – è successo ad esempio in modo drammatico poco prima dell’arrivo di Monti alla guida del governo italiano – lo spread aumenta, o in altre parole i titoli italiani richiedono una quantità di interessi maggiore per essere acquistati.
Vale anche la pena di ricordare – come d’altronde fanno notare tanti euro-scettici, mancando però la centralità della questione- che lo spread non indica una modifica del tasso di interesse che effettivamente l’Italia dovrà pagare. Perché viene calcolato comunque sui titoli già emessi, che incorporano un tasso fisso o variabile che comunque non si modifica a seconda dello spread.
Abbiamo detto che la questione però dagli euro-scettici non è esattamente centrata, perché se è vero che lo spread non ha effetti immediati e diretti sugli interessi da pagare, è altrettanto vero che l’interesse che si ottiene all’asta per le nuove emissioni tende ad uniformarsi allo spread tra i due titoli.
Un ultima precisazione prima di passare alla quotazione dello spread in tempo reale: si utilizza come base per il calcolo dello spread il Bund tedesco, perché tipicamente è quello dal rendimento più basso nell’Eurozona. Nessuna forzatura della Germania: è un fatto con il quale si devono fare i conti, per un tasso di interesse all’asta che viene appunto fissato liberamente dalle forze di mercato.
Per capirci, nessun complotto: chi investe in obbligazioni, anche sul mercato secondario, lo fa ovviamente per il proprio interesse e prezzando in modo autonomo il rischio che un determinato titolo implica.
Spread quotazione in tempo reale
Lo spread viene calcolato praticamente sui rendimenti sul mercato secondario di tutti i titoli di debito dei paesi dell’Eurozona.
A mercati aperti questi specifici spread si modificano di continuo, proprio come se si trattasse dell’andamento del titolo stesso.
Da MTS Markets si possono controllare gli spread in tempo reale di tutti i paesi dell’Eurozona. Un indicatore che – lo ribadiamo ancora una volta – non è un grimaldello politico, ma un termometro finanziario e dei mercati che mostra la percezione di affidabilità che si ha di un determinato paese.
Spread Italia Oggi
Lo spread dell’Italia oggi è sicuramente minore dei picchi che abbiamo visto dopo la crisi del 2009. Tuttavia, c’è davvero poco da star tranquilli, perché per l’appunto siamo davanti ad un paese che ad oggi è il peggiore dell’Eurozona a livello di spread, fatti salvi un paio di paesi, anche rispetto a quella Grecia che, non molto tempo fa, aveva rischiato il default totale.
Lo spread italiano è oggi intorno ai 160 punti, superato soltanto da quello (e di poco) della Repubblica Ceca e dell’Ungheria. Per capirci, anche economie che tendevamo a ritenere più disastrate delle nostre, come Portogallo e Spagna, oggi performano molto meglio secondo questo parametro.
Perché lo spread periodicamente riveste un ruolo così importante nella discussione pubblica? È relativamente semplice da capire: lo spread infatti è, lo ripetiamo ancora una volta, il termometro più importante per la “febbre” di un debito pubblico.
E quando questo sale a dismisura (in Italia si è superata anche quota 400), il debito può cominciare ad essere percepito come insostenibile. E se è vero che gli stati non portano libri in tribunale, è altrettanto vero che per l’appunto quando il debito è insostenibile si fallisce, anche se indirettamente. Con effetti molto importanti sull’economia di riferimento.
Spread Grecia Oggi
Il rischio default ha portato la Grecia ad una forte ristrutturazione del debito e ad interventi strutturali sul suo mercato interno. Questo ha permetto ad un paese che si riteneva praticamente prossimo al default di abbassare – e di molto – il suo spread nei confronti dei titoli a 10 anni tedeschi.
Oggi la Grecia viaggia su spread comparabili a quelli dell’Italia, segno che qualcosa, nelle draconiane misure che il paese ha intrapreso, ha funzionato. Con buona pace di chi invece avrebbe preferito una Grecia con una gestione squinternata dei propri conti pubblici.
Spread Europa Oggi
Lo spread in Europa oggi è molto variabile, con la Germania che continua ad essere il punto di riferimento, ovvero lo spread 0. Situazione appunto diversa, anche se l’enorme debito pubblico accumulato da taluni paesi contribuirà a rendere l’intera situazione ancora più problematica.
Tra i paesi a basso spread quelli che hanno i conti a posto, come possono essere Olanda, Finlandia, Francia, Irlanda, Belgio.
Tra quelli invece di spread medio, sicuramente vanno citati Portogallo, Spagna, Slovenia, paesi che comunque dovranno superare la prova del fuoco, costituita per l’appunto dal maggiore indebitamento causa COVID 19. Tra i paesi invece che sono in situazioni quasi problematiche troviamo Italia, Grecia, Repubblica Ceca e Ungheria, per il momento in questo ordine.
Lo spread intra-europeo è poi particolarmente interessante perché tutti i paesi di cui sopra emettono il loro debito in Euro, e dunque al livello di rendimenti manca la variabile importante delle eventuale differenze di tassi di interesse interni, nonché del valore della valuta nel tempo.
Per questo all’interno dell’aerea euro lo spread è visto come un termometro così importante dello stato di salute dei conti pubblici di ciascun paese.
Spread Mutui: cos’è e come funziona
Lo spread dei mutui è il differenziale tra il tasso di interesse di riferimento e il tasso che viene applicato dalla banca al cliente finale.
Non siamo dei grandi amanti di definizioni di scuola, proprio perché spesso troppo complicate. Come in questo caso. Con un esempio importante potremo comprendere però non solo come funziona lo spread, ma più in generale come funzionano i mutui.
Partiamo dal principio. I mutui possono essere a tasso fisso o a tasso variabile e per queste due tipologie esiste un tasso di interesse di riferimento, che è la base dalla quale viene calcolato per l’appunto l’interesse che dovremo pagare.
Per quanto concerne il tasso di interesse fisso, il riferimento è EURIBOR, mentre per il tasso di interesse variabile, generalmente si ricorre e a EURIRS. La banca, tipicamente, applica un ulteriore scarto di interesse aggiuntivo, che rappresenta idealmente due fattori.
Da un lato il guadagno della banca, che tipicamente si finanzia a tassi molto vicini a quelli EURIBOR / EURIRS. Dall’altro invece il rischio che il cliente rappresenta. Perché meno affidabile è il cliente, più alto è il rischio, più è alto il tasso di interesse da praticare.
Lo spread dunque altro non è che il differenziale fisso sui tassi di riferimento che la banca applica al nostro mutuo. Tipicamente è fisso, nel senso che viene stabilito all’inizio della stipula e rimane tale per tutta la durata del mutuo stesso.
Perchè è un parametro importante
Lo spread è di fondamentale importanza perché è strettamente legato ai costi del mutuo in totale. Gestione delle pratica e eventuali commissioni sul pagamento delle rate non hanno neanche lontanamente l’impatto che il tasso di interesse totale può avere per l’appunto sul mutuo.
Avere uno spread basso sul mutuo vuol dire da un lato essere dei debitori molto credibili, dall’altro andare a spendere molto meno in termini di restituzione della somma versata.
Una differenza anche di 1 solo punto percentuale nello spread del mutuo, su di un mutuo da 150.000 comporterebbe, limitatamente al primo anno, una differenza di ben 150 euro! Su di un mutuo a 30 anni, si può facilmente capire come la cosa possa farsi estremamente problematica.
Considerazioni finali
Ciascuna delle tipologie di spread deve essere considerato come un termometro importantissimo. Imparare a calcolarlo, nonché ad utilizzarlo per eventuali misurazioni, vuol dire maggiore contezza di quanto sta avvenendo sui mercati finanziari.
Con questa guida abbiamo messo a disposizione di tutti i nostri lettori una guida fondamentale per capire come applicarlo. Facciamone tesoro, perché può davvero cambiare il modo in cui facciamo trading, investiamo, risparmiamo.
FAQ Spread: Domande e risposte frequenti
È lo spread nel rendimento, sul mercato secondario, tra BTP a 10 anni e Bund tedeschi. Misura l’affidabilità delle nostre finanze pubbliche.
È il differenziale tra il tasso EURIBOR / EURIRS e il tasso di interesse che la banca applica sul nostro mutuo. Più è alto, più pagheremo per il nostro mutuo.
Con una semplice sottrazione tra i due valori di riferimento. Bastano pochi secondi – anche senza calcolatrice – per calcolare indipendentemente lo spread.
Sì, perché non solo con lo spread si calcolano le commissioni, ma perché gli altri tipi di spread possono avere effetti importanti sulle valute.
No. Checché ne dicano gli stregoni della politica. Lo spread è liberamente fissato dal mercato, e dunque da centinaia di migliaia di investitori che investono i propri soldi.