Come risparmiare
Come risparmiare soldi nel 2022? L'accumulo di capitale è un passaggio assolutamente necessario per chi…
Investire il risparmio è il modo migliore per rendere più solida la propria posizione finanziaria. Oggi, tra migliaia di prodotti disponibili anche per i piccolissimi risparmiatori, è forse difficile orientarsi, tra offerte (tante) di prodotti convenienti soltanto per gli intermediari e l’offerta di altri prodotti (pochi) che possono davvero impiegare al meglio quanto si è risparmiato.
Capire cosa significa risparmiare, come impiegare i propri risparmi, perché accantonare una somma mensilmente è un passo necessario verso la maturità finanziaria per single e per famiglie.
Il risparmio è la quota di reddito che decidiamo di accantonare, vuoi per un utilizzo futuro, vuoi per l’impiego nell’acquisto di strumenti fruttiferi. Ovvero di quegli strumenti che possono rendere un interesse o una plusvalenza nel breve, medio e lungo periodo.
Più banalmente il risparmio è quanto riusciamo ad accantonare di quanto guadagniamo ogni mese, per farlo poi confluire nella nostra ricchezza, che è uno stock. Per utilizzare le categorie dell’economia possiamo anche definire il risparmio come la parte di reddito che viene re-immessa nel circuito bancario, che poi lo distribuisce a chi richiede prestiti produttivi.
Quello che interessa però sul piano personale di chi vorrebbe magari investire, o comunque gestire il proprio flusso di risparmio in modo efficiente, è che il risparmio è un rinuncio al consumo oggi, nell’ipotesi di poter consumare di più domani e nel frattempo di far crescere questa somma accantonata.
Risparmiare vuol dire prelevare una parte del proprio reddito ed evitare di consumarla. Anche soltanto 1 euro che, a fine mese, rimane sul conto corrente, può essere definito come risparmio.
Risparmiare poi, soprattutto per i più adulti e per chi ha necessità di pianificare il proprio futuro, è un bisogno primario, da accompagnare ovviamente al corretto impiego e investimento dei suddetti risparmi.
Tutti possono risparmiare, anche chi pensa di avere troppo poco reddito per creare un capitale. Come avremo modo di vedere tra poco, in realtà anche piccole somme risparmiate, se gestite bene, possono crescere negli anni, sfruttando interesse composto e altri tipi di strumenti.
Le tipologie di risparmio sono diverse, in relazione all’angolo dal quale si procede all’analisi di questo fenomeno.
Possiamo infatti partire dalla dicotomia tra risparmio volontario e coattivo:
Paradossalmente non si tratta della forma di risparmio che è maggiormente presente nel nostro Paese e grossomodo nelle economie sviluppate. Come vedremo la categoria del risparmio coattivo è oggii molto rilevante, pur lasciando talvolta spazio per qualche decisione personale.
Questo tipo di risparmio è in genere libero anche nell’impiego. Si può facilmente trasferire questo tipo di somme su un conto di trading e decidere in assoluta, totale e completa autonomia come impiegarlo.
Broker specializzati nel trading oggi permettono di investire senza grossi problemi in migliaia di titoli, senza che ci sia alcun tipo di limitazione non solo in fase di risparmio, ma anche in fase di “impiego” del risparmio stesso.
Anche di questo avremo modo di occuparci con i nostri approfondimenti, perché appunto talvolta è possibile scegliere tra diversi prodotti di risparmio. Le scelte sono sicuramente meno libere anche nell’impiego, come abbiamo appena visto, ma non è detto che non potremo dire la nostra anche in questo ambito.
Altre differenze sul tipo di risparmio riguardano la tipologia di intermediario che andremo ad utilizzare per impiegare questo capitale:
Libretti postali, buoni fruttiferi e da qualche anno ormai anche prodotti per la previdenza integrativa, nonché veri e propri fondi comuni di investimento.
La distinzione è in genere, anche se a nostro modo di vedere le cose assolutamente fittizia, tra prodotti speculativi e prodotti invece più tipicamente di risparmio. Anche del risparmio bancario avremo modo di parlare, attraverso le sue specifiche offerte.
In questa categoria rientrano tutte le forme di risparmio che vengono amministrate da terzi: dai fondi comuni di investimento, passando per polizze unit-linked, polizze collegate a fondi, pensioni integrative, polizze vita, PAC e tanti altri strumenti che continuano a nascere avendo però in comune sempre la stessa caratteristiche: una società di gestione che si preoccupa di impiegare i capitali seguendo delle regole che si è data.
L’Italia viene da sempre considerata un paese con altissima propensione privata al risparmio, talvolta agitata anche quando c’è da discutere dell’enorme debito pubblico del Paese.
Per parlare della questione va però stabilito qualcosa di tipo concettuale: si tende a pensare al risparmio in Italia spesso in termini di somme accantonate e ancora più spesso lasciate a marcire su di un conto corrente.
Vale tutto – e in questa circostanza è sicuramente il caso di sottolinearlo – l’Italia sicuramente non brilla per impiego produttivo del risparmio.
Detto questo, si può parlare in termini numerici di risparmio:
E sarebbe forse il caso di dire che gli italiani erano e non sono più un popolo di grandissimi risparmiatori. I dati, complici anche due crisi l’una dopo l’altra, sono chiarissimi.
Anzi, liquidissima, ovvero in contante e in conti correnti. Una situazione forse più unica che rara al mondo.
Il che vuol dire che gli italiani non solo stanno risparmiando meno, ma che anche a livello privato stanno in realtà spendendo più del loro reddito, l’esatta definizione contraria di risparmio.
Molto indietro rispetto a paesi come la Germania, dove oggi si risparmia ben oltre il 10%, l’Olanda, gli USA.
Quindi quello degli italiani che risparmiano è ad oggi, a tutti gli effetti, un mito.
Gli italiani non risparmiano più molto, anzi, sono tra i peggiori risparmiatori del mondo sviluppato. Cosa che può essere sicuramente ricondotta ad una disponibilità sempre più ridotta di reddito, soprattutto se in confronto con quanto avviene in altre economie.
Quella che era stata descritta sempre come un’economia privata fatta di formiche, di risparmiatori, di una cultura contadina mai andata persa, oggi in realtà è un’economia privata in grande difficoltà dove il reddito viene speso interamente e dove si intacca anche la ricchezza stock accumulata.
Non è dato sapere – è ancora troppo presto – se in realtà gli italiani non hanno perso la loro forte propensione al risparmio permanentemente o se si tratti soltanto di una momentanea carenza di reddito.
Sta di fatto che definire gli italiani come un popolo che risparmia molto oggi è semplicemente falso, dati alla mano.
Il risparmio delle famiglie è la base della crescita finanziaria e per la costruzione di un futuro economicamente tranquillo.
Per questo motivo riveste e continuerà a rivestire un ruolo di grandissima importanza non solo all’interno dei prodotti offerti da banche e intermediari, ma anche come decisione personale.
Il risparmio per il futuro della famiglia deve articolarsi lungo binari tranquilli e privi di particolari scossoni, sia perché sono un impiego di capitale che deve rimanere come disponibile in qualunque momento (gli imprevisti possono essere tanti), sia perché spesso le famiglie non hanno le competenze finanziarie per gestire i propri risparmi, anche se gestiti.
Il conto deposito ha rendimenti maggiori quando è vincolato – seppur i vincoli sono di brevissimo termine e comunque sempre aggirabili mantenendo il capitale versato intatto.
In tanti casi dovrebbero rimpiazzare completamente le carte di credito, molto più costose e spesso un prodotto trappola per le famiglie.
Oggi i conti correnti bancari – al contrario di quello che avveniva fino a qualche anno fa – non offrono più interessi. La scelta tuttavia di un buon conto corrente può voler dire innanzitutto risparmio, perché si spende meno.
Dall’altro lato permette di avere una gestione oculata e intelligente, soprattutto sul lungo periodo, delle somme risparmiate.
Sono questi i tre prodotti di base che dovremmo tenere in considerazione per il risparmio delle famiglie. Prodotti che su questo sito troverai analizzati in ogni loro forma, con la possibilità di scegliere soltanto tra i migliori.
Il risparmio in economia è la parte di reddito che non viene speso in consumi. Nel flusso di ricchezza generato da un paese e poi fatto circolare, il risparmio è dunque la differenza tra redditi e consumi.
Il sistema bancario ha poi il compito di raccogliere il risparmio e re-immetterlo nel sistema economico, tipicamente in forma di investimenti.
Il risparmio è dunque una delle voci fondamentali di ogni tipo di analisi macroeconomica. Nonché una componente fondamentale di un qualunque sistema economico: senza risparmio non è possibile fare investimenti.
REDDITO NAZIONALE: Consumi + Risparmio
CONSUMO: Reddito – risparmio
RISPARMIO: Reddito – consumo
Esistono diversi libri che affrontano il tema risparmio in modo intelligente: ne abbiamo scelti 5, sia nel campo della letteratura italiana sia invece a livello internazionale.
Davide Marciano è l’inventore del metodo RGGI, nonché il capo carismatico della community di AffariMiei, sito da sempre dedicato al mondo del risparmio. Un libro non teorico, ma pratico, con consigli e percorsi per crescere finanziariamente anche a parità di reddito.
Per prendere il controllo del proprio risparmio e cominciare a pianificare il benessere futuro.
Un libro leggendario di un autore altrettanto leggendario. Non è un libro soltanto sul risparmio, ma che permette di capire la differenza tra asset e liabilty, tra consumo e risparmio.
Una pietra miliare del settore, consigliata a tutti.
Altro autore importantissimo per la gestione delle finanze personali, che nel suo ABC ha dedicato ampie parti al mondo del risparmio. Perché spesso per avere la possibilità di risparmiare è preclusa proprio da debiti troppo consistenti.
Un libro anche questo angolare, che più che parlare di risparmio direttamente, si occupa di uno state of mind. La cultura giapponese ha un enorme vantaggio competitivo nei nostri confronti, ovvero il concetto di miglioramento progressivo e giorno per giorno.
Concetto che da Chiba Fumiko è traslato nel mondo del risparmio, per un libro che, a nostro modo di vedere le cose, dovrebbe far parte di tutte le biblioteche del risparmiatore.
Altro nome importante per un altro libro necessario per ogni risparmiatore che voglia crescere.
Un libro in sette passi per la libertà finanziaria totale, che non può che passare anche da una nuova propensione al risparmio. Con le interviste a 50 leggendari capitalisti mondiali.
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